
Anzi, se riusciremo (e il se è grande quanto una casa) a curare i guasti sociali prodotti da quanto cambiamento, avremo fatto un bel balzo in avanti. Non vale la pena dunque mettersi a lutto per la fine di quel mondo. Tuttavia, sulla fabbrica fordista e su una organizzazione di tipo taylorista, noi abbiamo costruito e strutturato le società nella quali viviamo.
Per dire… che cos’è un ciclo di studi scolastici se non una catena di montaggio dove dei giovani, passando di stadio in stadio, vengono riempiti di contenuti fino al controllo di qualità finale che ci dice se sono pronti o no per essere immessi nel mercato?
Anche gli orari della scuola e il modo di stare in classe, come dei piccoli plotoni, sono plasmati sulla fabbrica fordista, campanella-sirena, appello-cartellino etc…