Ascesa e caduta delle società aperte: Firenze (terza parte)

ra tutti gli obiettivi in competizione fra di loro e solo 

parzialmente conciliabili che possiamo perseguire,

la riduzione della disuguaglianza deve venire al primo posto.

Se c’è una situazione di disuguaglianza endemica, 

tutti gli altri obiettivi auspicabili diventano difficile da conseguire.

Tony Judt

La terza questione sociale

Che tale struttura costituzionale abbia prodotto uno straordinario sviluppo economico è cosa nota[1]. Uno sviluppo che è le conseguenze della politica liberista delle élites comunali. Di qui l’avvio di una nuova grande trasformazione che ha come presupposti necessari – lo dirà poi Marx[2] – la commercializzazione della forza lavoro (il che significava l’abolizione del regime della servitù della gleba[3]) e della terra. La conseguenza è, ancora una volta, una polarizzazione economica e sociale, che sperequerà una società in parte omogenea. Lo scrive chiaramente Antonetti…

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