Lo 22 ottobre Stroncature ha ospitato ospita il seminario “L’arte moderna a Napoli” con Cherubino Gambardella e Vincenzo Pascale.
Cherubino Gambardella è nato a Napoli nel 1962. È architetto, professore ordinario di progettazione architettonica dal 2000 e dal 2003 insegna all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” dove è presidente del corso Magistrale in Architettura. Ha insegnato in diverse università italiane (Roma, Napoli, Ascoli Piceno, Venezia) e straniere come la Cornell University, il Politecnico Federale di Zurigo, la Catholic University di Washington e per l’IIT College of Architecture di Chicago.
Da sempre la sua indagine teorica si è focalizzata sulla invenzione del concetto di bellezza democratica come diritto di tutti a una bellezza non convenzionale perché ottenuta con materiali poveri, di uso comune.
Questa intuizione lo ha condotto a scrivere diversi libri di architettura.
È stato finalista nelle edizioni del 2003, 2006 e 2009 della Medaglia d’oro per l’Architettura Italiana alla Triennale di Milano. Ha più volte partecipato alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. I suoi lavori sono stati esposti in diversi musei e fondazioni europee, americane (MOMA) e asiatiche nonché pubblicati sulle più accreditate riviste internazionali di architettura quali «The Architectural Review», «Domus», «A+U architecture and urbanism», «Arquitectura Viva», «World Architecture», «The Phaidon Atlas of Contemporary Architecture», «Frame», «Mark», «A10», «Detail», «Abitare», «Area», «Materia», «Ottagono», «L’architettura cronache e storia», «Modo», «Controspazio», «Metropolis», «Interior Design» di New York.
I libri di Cherubino Gambardella
Un ritrovamento inatteso. Le Corbusier a Napoli 1962
Questo libro è una guida ad un’arte del progetto che lavora con le armi di un’immaginazione plausibile. Spinti dal desiderio di raccontare una storia illustrata – talmente inventata da sembrare vera – abbiamo pensato di riproporre foto, disegni e testi per costruire le pagine di un taccuino di viaggio perduto, come fosse disegnato da Le Corbusier in un sognato ritorno nella città Partenopea prima della sua morte. L’intento è quello di esprimere un nuovo punto di vista sull’architettura attraverso l’oblio di tutto, ad esclusione di una città e di un maestro solo evocati.