Dante in Cina. La rocambolesca storia della «Commedia» nell’Estremo Oriente

Il prossimo 18 gennaio Stroncature e Cantiere Storico Filologico incontrano Eric Salerno, per discutere insieme all’autore sul sul “Dante in Cina” (Salerno Editrice, 2018). Per partecipare è necessario registrarsi.

Con Dante in Cina Eric Salerno ricostruisce le vicende di un personaggio vissuto a cavallo tra Otto e Novecento in un Oriente segnato dalla conquista britannica, dalla guerra sino-giapponese e dalla rivolta dei Boxer. Un personaggio che – superando frontiere linguistiche e barriere culturali – congiunge i maestri di Oriente e Occidente, integra le due tradizioni letterarie e filosofiche e unisce i saperi di questi mondi lontani eppure sorprendentemente vicini. «Voi credete forse che siamo esperti d’esto loco; ma noi siam peregrin come voi siete»: Dante ha condensato una vita in queste poche parole, e Eugenio Volpicelli ne ha fatto il suo manifesto. Nato a Napoli nel 1856 da famiglia nobile, vegetariano integralista, maniaco dell’esercizio fisico, appassionato di testi esoterici, studente modello del Collegio Cinese, nel 1881 Volpicelli lascia la città natale alla volta dell’Oriente e in breve diventa console generale responsabile di tutta la Cina meridionale. Uomo coltissimo, scaltro, poliglotta, sempre in viaggio, dopo aver vissuto a Hong Kong e a Macao, Volpicelli approda a Nagasaki, la Napoli d’Oriente. Dalla Cina al Giappone la Commedia dantesca rimane la sua stella fissa, la missione diplomatica diviene quasi un pretesto per la sua vera missione: diffondere Dante e ritrovarlo in tutto l’Estremo Oriente. 

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