La prospettiva futura del commercio internazionale e degli investimenti diretti esteri (IDE) è in una fase di transizione cruciale. L’evoluzione potrebbe portare a una progressiva regionalizzazione dei flussi commerciali e degli IDE, che non seguiranno più le logiche della competitività economica di paesi e settori, ma saranno influenzati da criteri politici. In particolare, la presenza o meno di uno Stato di diritto degno di tale nome sarà determinante. In questo scenario, gli “amici,” come definito dalla Yellen, saranno quegli Stati che mantengono un ordinamento istituzionale liberal-democratico.
Tale sviluppo rappresenta un drastico allontanamento dai principi su cui è fondato l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO). L’obiettivo del WTO è di facilitare gli scambi commerciali e la tutela degli IDE in un contesto in cui le considerazioni politiche non dovrebbero influenzare le decisioni economiche. Non sorprende, quindi, che l’organizzazione si trovi in una fase di stallo e silenzio, poiché la filosofia su cui è stata costruita sembra essere evaporata.