L’ordine asiatico che cambia

Con Xi Jinping la Cina ha abbandonato il vecchio monito di Deng Xiaoping di perseguire i propri obiettivi di crescita economica, militare e politica mantenendo un basso profilo ed ha iniziato ad agire sia a livello regionale che a livello internazionale con una sempre maggiore arroganza. Il che non è certo un segnale di lungimiranza e di accortezza da parte della leadership cinese, che a torto le opinioni pubbliche occidentali sembrano considerare onnisciente.

Qualche anno fa Edward Luttwak aveva definito questo cambio di atteggiamento come una sorta di autismo da grande potenza: la Cina in altre termini agirebbe senza tenere in nessuna considerazione le ansie, le paure e le apprensioni che il proprio gigantismo suscita nei paesi che le sono accanto. In realtà, questo non è altro che il vecchio nazionalismo Han e l’idea che il millenario Regno di Mezzo (si veda a tale proposito il tono della lettera che l’imperatore Qialong fece recapitare a Giorgio III) sia la più alta espressione del genere umano in quanto a saggezza, lungimiranza, accortezza…

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