
C’è un’altra questione che qui si vuole solo appuntare, sperando di poterla approfondire in futuro: perché le milizie mercenarie presero il sopravvento sulle milizie di popolo? A me pare che la tesi proposta in questo saggio (una questione sociale che genera la tirannide) possa essere utile a rispondere a questo interrogativo.
Il grosso degli eserciti nell’Italia del duecento, così come nella Roma repubblicana, era costituito da cittadini-soldati[1]: “quello di prestare il servizio militare nei momenti di bisogno era, nelle città italiane, un obbligo che in teoria ricadeva su chiunque fosse atto a portare le armi; in pratica, tuttavia, esso ricadeva solo su quella che potremmo chiamare la classe «politica» e cioè su quei cittadini che avevano partecipazione attiva nel governo”[2], ciò tuttavia non escludeva l’impiego anche di truppe mercenarie[3]…