
Se è vero, come si cerca di dimostrare nel capitolo precedente, che nella Costituzione vi è la fusione e l’intrecciarsi di questo doppio piano di difesa, quello socialista e quello liberale, che si basano sulle libertà liberali il primo e sulle libertà sociali (vale a dire i diritti sociali) il secondo, allora ne consegue che il prodotto di questa fusione altro non è che il socialismo liberale. Di qui la conclusione che la Costituzione è fatta della stessa materia di cui sono fatti i principi ed il metodo del socialismo liberale.
Ciò ha un altro risvolto. Se il socialismo liberale – riprendendo la definizione di Leo Valiani – consiste nell’accettazione incondizionata «da parte del movimento operaio, non solo del metodo della democrazia politica, […] ma altresì dell’economia di mercato, e in generale, dei valori della civiltà liberale»[1], vuol dire che i partiti della sinistra italiana presenti in Assemblea costituente, giurando fedeltà a quella Costituzione, fatta di socialismo liberale, hanno celebrato la loro Bad Godesberg già nel 1948…