
Domenica scorsa si diceva che i governi democratici, i governi dei più, sono due: quello che agisce secondo la legge e quello che agisce contro la legge. Se ora con questa diade tra le mani si va a leggere Platone ci si rende conto che egli, come tanta parte dell’intellighenzia ateniese, e come la gran parte dei grandi liberali del futuro, non fu il critico della democrazia (in questo Popper sbaglia) ma il feroce nemico dell’oclocrazia e di quegli uomini politici che la allevarono e la blandirono. Di quella folla che volle la disastrosa spedizione in Sicilia, determinando così la sconfitta ateniese, e che uccise Socrate, il “più giusto del suo tempo”, un fatto che fu uno shock per l’intellettualità ateniese, così forse come per i discepoli fu la morte di Gesù…