
Al di là del caso in sè, la cancellazione del profilo di Trump da Twitter o la sospensione di due anni da Facebook hanno creato un corto circuito, mostrando al mondo che quelle piattaforme social che si mostravano come il luogo della libertà e creatività individuale, dell’autonomia della società a petto dello Stato, in realtà sono tutto tranne che delle liberal-democrazie, ma qualcosa di molto simile a dei sistemi dispotici premoderni, dove la volontà dei proprietari e amministratori è legge.