
Quanto sta accadendo nell’Afghanistan dei talebani, ma lo stesso discorso vale anche per la Cina di Xi Jinping, è, usando la terminologia di Toynbee, una reazione zelota di chiusura, che mira a espungere dai propri paesi qualsiasi elemento della cultura occidentale, dopo le fasi di apertura erodiana dei passati decenni. C’è di più mentre si lotta contro qualsiasi infiltrazione occidentale, si procede a tappe forzate all’instaurazione nuovamente di una Tradizione, che sia quella religiosa della Sharia o quella laica del culto della personalità o del partito, che deve plasmare ogni aspetto della vita dei cittadini ed essere percepita come sacra e immutabile. A Kabul, dunque, come a Pechino, la parola d’ordine è lotta all’Occidente e restaurazione del vecchio ordine tradizionale.