
Domenica scorsa su Stroncature è stato pubblicato il terzo numero di Global Opinionse tra le altre cose è di particolare interesse una lunga riflessione di John J. Mearsheimer scritta con tutti i crismi del realismo politico. La cosa non dovrebbe stupire. Il punto è che il ritiro americano dall’Afghanistan, l’arroganza crescente del Partito comunista cinese e i sogni imperiali di Xi Jinping hanno rinfocolato la scuola del realismo politico, che ora si diverte a prendere a bastonate gli idealisti kantiani che credono che l’anarchia internazionale può cedere il passo ad un ordine costruito intorno a delle istituzioni universalmente riconosciute e che gli scambi commerciali come una goccia possono scalfire la roccia del dispotismo e aprire la strada alla liberal-democrazia e, attraverso di essa, alla pace.