Rassegna della stampa tedesca #10

Quella che segue è la Rassegna della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. La rassegna ha cadenza settimana ed è incentrata sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.


 

 

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Der Euro ist besser als sein Ruf

L’euro è meglio della sua reputazione

Dall’inizio del 2023, anche la Croazia ha aderito all’euro. Dal suo lancio alla fine del Novecento, l’euro è stato criticato innumerevoli volte e spesso è stata ventilata la fine del suo utilizzo. I critici moderni dell’unione monetaria criticano le ristrettezze della politica economica comunitaria e affermano che l’euro è soprattutto un progetto politico. Fino ad ora, l’utilizzo dell’euro ha dimostrato i suoi benefici anche in periodi di crisi, come durante il crollo di Lehman, ma oggi la Banca Centrale europea sta affrontando un tasso di inflazione particolarmente elevato a causa delle ripercussioni della guerra in Ucraina. Per rispondere alla nuova crisi e prevenire una caduta dell’euro, la BCE dovrà reagire con decisione e aumentare i tassi di interesse chiave.

Das Problem sind nicht die Brände, sondern der fehlende Respekt

Il problema non sono i fuochi d’artificio, ma la mancanza di rispetto

Dopo l’escalation di violenza che ha travolto Berlino la notte di Capodanno, il Ministro dell’Interno Nancy Faeser ha ribadito che “chiunque attacchi agenti di polizia e soccorritori deve essere punito dalla legge con la massima severità”. Gli attacchi contro i poliziotti e i soccorritori non sono un fenomeno nuovo e da anni queste due categorie di lavoratori non si sentono sufficientemente tutelati dal Governo federale. Il Cancelliere Olaf Scholz, durante la campagna elettorale, aveva promesso “più rispetto”, ma alle sue parole non sono seguite azioni concrete. I giovani che commettono questi reati identificano lo Stato come un nemico e attaccano anche coloro che cercano di aiutare le vittime. Per prevenire nuove aggressioni, il giornalista propone di promuovere l’insegnamento del rispetto nei confronti delle istituzioni statali nelle scuole, l’introduzione di pene detentive per punire gli attacchi fisici, il ritiro temporaneo della patente e altri tipi di sanzione per i reati minori.

Krisenmanagement statt Schulalltag

Gestione della crisi al posto della quotidianità scolastica

Il Governo federale sta cercando soluzioni per ovviare alla carenza di circa 40.000 insegnanti nelle scuole tedesche, ma il problema non sarà eliminato entro il 2023. La pandemia e l’influenza tipica del periodo invernale sono solo le cause secondarie della mancanza di insegnanti nelle scuole. La radice del problema risiede nel numero esiguo di persone che svolgono questo lavoro. Di recente, il Governo ha annunciato che anche coloro che sono titolari di lauree specialistiche in materie diverse dall’insegnamento potranno essere assunti nelle scuole e apprendere la parte pedagogica durante il lavoro. Nella regione di Baden-Wuerttemberg, è stata inoltre proposta la possibilità di intraprendere un anno pedagogico volontario. Tuttavia, non è ancora chiaro se gli studenti volontari potranno essere effettivamente un aiuto concreto, dal momento che non hanno conoscenze didattiche. In Turingia, il ministro dell’istruzione Holter ha suggerito di insegnare la stessa materia a più classi contemporaneamente via digitale, ma anche in questo caso i risultati non sono garantiti. Infine, un’altra soluzione è aumentare i salari degli insegnanti e rendere questa professione più attraente. Per il momento, si sta procedendo con l’allargamento delle classi, la cancellazione di lezioni e un carico di lavoro maggiore per gli insegnanti – soluzioni impopolari tra i cittadini. I sindacati fanno inoltre notare che un aumento del lavoro porterà a un’anticipazione del pensionamento degli insegnati, aumentandone quindi la carenza. Si tratta quindi di un circolo vizioso difficile da rompere.

Wo Münchens neue Bau-Chefin anpacken will

Cosa vuole affrontare il nuovo capo delle costruzioni di Monaco

Jeanne-Marie Ehbauer (Verdi) è a capo del dipartimento dell’edilizia comunale di Monaco e in questo articolo presenta i suoi principali progetti per la città. I due piani di lavoro più urgenti riguardano il fiume Isar e la riabilitazione dei ponti della regione. Il dipartimento presenterà un programma di riqualificazione dei ponti, sia pedonali che autostradali, al consiglio comunale nei prossimi mesi. Alla domanda riguardo il motivo delle lunghe tempistiche di ricostruzione, Ehbauer risponde spiegando che una volta che il consiglio comunale approva il progetto, questo deve passare attraverso il processo dell’Unità di mobilità prima di essere attuato. Tuttavia, il dipartimento dell’edilizia sta collaborando con quello della mobilità per velocizzare il procedimento. Anche l’inserimento della possibilità di partecipazione dei cittadini nel processo di codecisione allunga i tempi di pianificazione. Un altro progetto importante riguarda l’espansione delle piste ciclabili, una questione di critica importanza per i Verdi. A questo riguardo, Ehbauer ha spiegato che i prezzi saranno un po’ più alti del previsto perché le piste saranno colorate, dal momento che le ricerche dimostrano che sono più sicure rispetto a quando sono pianificate con l’asfalto nero. Ad influire sui prezzi è anche la guerra in Ucraina, poiché la lamiera dei segnali stradali tedeschi proviene dalle acciaierie di Mariupol. Il capo dipartimento dell’edilizia ha menzionato anche nuove idee per il programma di costruzione scolastica, che proporrà al responsabile dell’istruzione, e la possibilità di spostare provvisoriamente Maz-Joseph Platz fino a che non saranno terminati i lavori nel cantiere di questa zona verde in centro città.

Der erste LNG-Tanker hat angelegt

La prima cisterna di GNL è attraccata

È arrivata a Wilhelmshaven (Bassa Sassonia) Maria Energy, la prima autocisterna di gas naturale liquefatto trasportata da una petroliera proveniente dagli Stati Uniti. La quantità di gas trasportata dovrebbe essere sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di 50.000 famiglie per un anno. Il terminale di Wilhelmshaven è stato costruito in pochi mesi grazie a una legge speciale, dovuta all’emergenza della guerra in Ucraina, ed è stato aperto a metà dicembre 2022. Il gas liquefatto americano verrà riconvertito allo stato gassoso per essere immesso nella rete tedesca al fine di alleviare la dipendenza dalle forniture russe. Entro la fine del 2023 verranno costruiti altri terminali di GNL a Brunsbuettel, Stade e Lubmin. In futuro le forniture di gas naturale arriveranno anche dal Qatar. L’espansione della rete di GNL è argomento di discussione nel Paese europeo, poiché implica la dipendenza da altri Stati e il rischio di ritardi negli obiettivi di transizione energetica. La legge sulla protezione del clima stabilisce che entro il 2045 la Germania nono dovrà emettere “più gas serra di quanti ne risparmia”. Gli ambientalisti inoltre hanno criticato duramente l’attività di fracking, ovvero il metodo con cui il GNL importato dagli USA.

Ampel-Politiker fordern Panzerlieferungen

I politici del semaforo chiedono consegne di carri armati

In seguito alla conferma da parte del Presidente Macron sull’invio dei carri armati di ricognizione francesi in Ucraina, è aumentata la pressione sul Cancelliere Scholz affinché rinunci ad opporsi alla fornitura di carri armati tedeschi. Scholz aveva giustificato la sua decisione con il pericolo di un’escalation nucleare, ma al vertice del G-20 è stato confermato che le armi nucleari non verranno utilizzate nel conflitto.  I tempi di consegna non sono ancora stabiliti, ma si tratterebbe della prima volta che dei “carri armati in stile occidentale” vengono consegnati all’Ucraina. Il presidente del Comitato di difesa del Bundestag Strack-Zimmermann ha affermato che la Germania dovrebbe immediatamente trasferire il veicolo da combattimento Marder e iniziare l’addestramento degli ucraini. Anche i Verdi approvano la decisione francese e sono favorevoli all’invio di Leopards e Faine. Anche Washington ha aperto le trattative con Kiev per i mezzi corazzati.


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Warum für die deutsche Autobranche jetzt viel auf dem Spiel steht

Perchè ora c’è molto in gioco per l’industria automobilistica tedesca

L’eccellente reputazione dell’industria automobilistica tedesca si è finora basata sulle caratteristiche ingegneristiche dei suoi motori a benzina e diesel. Con con l’arrivo delle auto elettriche però l’industria dovrà reinventarsi per mantenere il primato. Al momento, la Cina e gli Stati Uniti sono in vantaggio nella produzione di batterie ad alta prestazione e software più innovativi per le nuove autovetture. Altri due punti critici per lo sviluppo dell’industria automobilistica tedesca riguardano la capacità di promuovere l’utilizzo delle auto elettriche in Europa e la diffusione delle stazioni di ricarica. Nel 2023, l’industria cinese cercherà di conquistare il mercato europeo con nuove auto elettriche sofisticate, mentre l’UE dovrà risolvere il problema di una produzione interna di batterie. La Cina rimane comunque interessata ai motori a combustibile, poiché li fornisce ad altri continenti al di fuori dell’Europa. Per il rinnovamento dell’industria automobilistica, la Germania necessita di un approvvigionamento energetico stabile a prezzi accessibili, ma ciò è in contrasto con la strategia del ministro dell’economia Habeck dei Verdi. Se nessun produttore di batterie investirà in Germania, il Paese potrebbe presto trovarsi ai margini dell’industria automobilistica.

Der fossile Schatten

L’ombra fossile

La questione del nucleare occuperà l’agenda politica tedesca anche nel 2023. Il Partito FDP era inizialmente sceso a compromesso con i Versi approvando l’allungamento del funzionamento solo di tre centrali elettriche entro aprile, ma Volker Wissing ha poi chiesto che gli esperti determino i tempi di funzionamento anche delle altre centrali nucleari. Qualora la Germania interrompesse completamente la produzione di energia nucleare, i Verdi sarebbero considerati tra i principali responsabili dell’incremento di fonti fossili.

„Wir müssen noch für viele Jahre mit 500 Autobahnbaustellen leben “

“Dobbiamo convivere ancora per molti anni con 500 cantieri autostradali”

Il nuovo capo per la rete autostradale tedesca Stephan Krenz ha affermato che il Governo federale non può permettersi di aumentare il numero di cantieri autostradali poiché ci sarebbero gravi ripercussioni sul traffico. Al momento, circa il 9% dei 13.200 km di rete autostradale tedesca è sottoposta a lavori e nei prossimi anni ci saranno circa 500 cantieri a lungo termine. Nel 2022 si è investito 5,4 miliardi di euro nelle autostrade, aumentando il volume della costruzione. Tuttavia, anche i costi delle spese sono saliti. Krenz vuole ridurre il numero di cantieri il più velocemente possibile, ma ci sono ancora diversi lavori da svolgere per la sicurezza dei ponti a Occidente, la decomposizione del calcestruzzo AKR in Oriente e l’esiguo numero di parcheggi per camion nelle aree di servizio. Ad allungare le tempistiche dei lavori contribuiscono inoltre numerosi arretrati di ristrutturazione dovuti alla mancanza di investimenti negli anni passati. I Verdi preferirebbero dare priorità agli investimenti per le rotaie, ma il dipartimento autostradale afferma che è necessario rendere le strade efficienti poiché rimarranno “la spina dorsale dell’infrastruttura di trasporto in Germania” per lungo tempo. Per contribuire alla protezione dell’ambiente, Krenz sostiene la diffusione di auto elettriche e delle stazioni di ricarica anche in autostrada. Per i camion invece prevede stazioni di rifornimento a idrogeno a medio termine. Il ministro federale dei trasporti ha promesso il dimezzamento dei tempi di pianificazione, mentre il ministro dell’ambiente Lemke non vuole questo per la costruzione delle strade. Krenz afferma che, in quanto società autostradale, non prende decisioni politiche, ma aiutano i politici. Il piano federale per le infrastrutture di trasporto elaborato dai politici diventa un piano di finanziamento e attuazione per la società. Quello attuale contiene soprattutto ordini di riparazioni e di manutenzioni, oltre che investimenti per il controllo del traffico. Quest’ultimo sarà fondamentale per evitare ingorghi in futuro e mantenere l’attuale infrastruttura nonostante l’aumento del traffico. La rete mobile 5G aiuterà a fornire dati sul traffico in tutto il Paese, ma la raccolta dati è ancora da migliorare.

Finanzbranche stärkste Lobby im Bundestag

Lobby più forte nel settore finanziario del Bundestag

Secondo il sondaggio condotto dal movimento dei cittadini Finanzwende, “11 dei 100 lobbisti con maggiori budget lavorano in banche, compagnie assicurative e società di investimento”. L’analisi dimostra che il settore finanziario è in grado di influenzare le leggi del Bundestag con milioni di euro e centinaia di lobbisti. La seconda industria più importante è quella automobilistica ed “è rappresentata con sei voci tra i 100 lobbisti più influenti”. Il registro delle lobby sul sito web del Bundestag riporta l’intera classificazione e serve per rendere visibile chi influenza le decisioni politiche. Le parti interessate professionali devono registrarsi per legge e fornire diverse informazioni. Nell’ultimo anno, più di 5500 aziende, associazioni e altri enti hanno aderito al registro, ma Finanzwende denuncia che i regolamenti non sono ancora abbastanza severi per la lobby finanziaria. Secondo l’amministratore delgato Mittler infatti, questa categoria di lobbisti “beneficia considerevolmente per l’esercizio della sua influenza in segreto”. Molte di esse non forniscono tutti i contatti della lobby o informazioni sui loro clienti e alcune banche non sono registrate. Il governo a semaforo si è impegnato a rendere il registro più preciso e introdurre una “impronta esecutiva e legislativa”, per rendere visibile chi influenza le nuove leggi.

Eigentor Brexit

Autogol Brexit

Le aziende tedesche con sedi nel Regno Unito lamentano l’aumento dei costi e i ritardi burocratici dovuti alla Brexit. Molte compagnie hanno riferito che non è più conveniente mantenere una loro sede in questo Paese.

NATO droht neuer Streit über Verteidigungsausgaben

La Nato minaccia nuove controversie sulla spesa per la difesa

Il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha riferito che, a causa della guerra in Ucraina, alcuni Stati chiedono “un valore minimo dall’attuale obiettivo del 2%” del Pil nazionale che ogni Membro dovrebbe impegnarsi a fornire all’Organizzazione ogni anno. Non sono stati detti i nomi dei Paesi che chiedono tale cambiamento, tuttavia è possibile che alcuni di essi siano la Polonia, la Lituania e la Gran Bretagna, dal momento che avevano richiesto requisiti più severi all’inizio dell’invasione russa. La Germania si oppone, anche se per il momento fornisce l’1,44% del suo Pil e gli esperti ritengono che il fondo speciale di 100 miliardi di euro non sarà sufficiente a migliorare la difesa tedesca a breve termine. Stoltenberg si è impegnato a guidare i negoziati riguardo la questione al fine di raggiungere un accordo entro il prossimo vertice ordinario che si terrà a luglio a Vilnius. Il Segretario generale non ha espresso la sua opinione riguardo la modifica del contributo, ma ha affermato che è necessario investire di più per rendere efficaci la deterrenza e la difesa della Nato.


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Viel und doch zu wenig: Es hakt bei Deutschlands verteidigungspolitischer Zeitenwende

Molto e ancora troppo poco: la politica di difesa della Germania non sta cambiando

Secondo Claudia Major, attualmente, sono tre le aree in gioco per la Germania: la ricostruzione della Bundeswehr, la difesa dell’Europa e il sostegno all’Ucraina. Per tale motivo, Berlino ha fornito all’Ucraina obici per carri armati e lanciarazzi e nel 2023 le spese per la difesa e gli investimenti nella Bundeswehr passeranno da circa 50 a 59 miliardi di euro (circa l’1,7% del PIL). Inoltre, nel dicembre 2022, la commissione per il bilancio ha approvato diversi progetti di acquisto, tra cui i jet F-35, per garantire il ruolo della Germania nella condivisione nucleare della NATO. Nonostante la Germania abbia raggiunto risultati impressionanti, “ciò che è rivoluzionario a Berlino sembra il minimo per i partner”, sottolinea Major. Tale attitudine nei confronti di Berlino è dovuta soprattutto alla mancanza di un piano a lungo termine per il sostegno militare e industriale all’Ucraina; di una pianificazione finanziaria per un aumento a lungo termine del bilancio della difesa (i 100 miliardi promessi per la difesa non coprono diverse spese militari); e non esiste una politica degli armamenti coerente che colleghi l’industria, la Bundeswehr e la politica in Germania, in Europa e nella NATO.

In conclusione, Major afferma che sono necessari tre filoni d’azione: una strategia coordinata con i partner per sostenere sistematicamente l’Ucraina; un concetto per la riorganizzazione strutturale della Bundeswehr; una comunicazione comprensibile e impegnata sul perché la Germania deve reinterpretare il suo ruolo nel mondo.

Die Migrationskrise ist Zündstoff für Europa

La crisi migratoria è carburante per l’Europa

Nel primo semestre del 2022, nell’UE sono state presentate 406.000 domande di asilo, con un aumento del 63% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo Günther H. Oettinger, la crisi migratoria è tornata e ciò ha anche a che fare con il fatto che il numero di richiedenti asilo non riconosciuti che dovrebbero essere effettivamente rimpatriati è troppo basso.

Nell’Unione Europea non esiste un concetto di rimpatrio coordinato tra tutti gli Stati membri e i tentativi della Commissione Europea si stanno esaurendo. La guerra in Ucraina, la crisi climatica ed energetica, i timori per l’inflazione e la paura del declino economico hanno messo in secondo piano la questione migratoria.

Oettinger afferma che solo per motivi geografici, la pressione a migrare verso il vecchio continente è in aumento, rispetto a Giappone, Australia, Stati Uniti e Canada, invece, sono lontani: “per arginare le ragioni della fuga, gli europei devono finalmente trovare un approccio intelligente alla loro politica estera e di vicinato, caratterizzata dal mantenimento della pace, dalla riduzione della povertà e, in casi estremi, anche dall’intervento militare”, sottolinea il giornalista.

Inoltre, all’interno dell’UE, è importante riconoscere la sfida speciale dei Paesi mediterranei, i quali sono direttamente interessati dai flussi di rifugiati e hanno bisogno di maggiore solidarietà. Per i Paesi non mediterranei, ciò significa, ad esempio, farsi carico di alcune quote di rifugiati o almeno fornire assistenza finanziaria.

Infine, i diversi approcci dei Paesi europei nei confronti dei rifugiati e richiedenti asilo dimostrano la necessità “di una legge europea sull’asilo e sull’immigrazione”, conclude Oettinger.

Kamikaze im US-Kongress – Republikaner verpatzen Chance auf einen Neustart

Kamikaze al Congresso degli Stati Uniti: i repubblicani mandano all’aria la possibilità di un nuovo inizio

Di recente, gli ultra-trumpisti hanno bloccato le elezioni per il “Presidente della Camera” al Congresso. Tale decisione rivela la crisi dei repubblicani e mostra al mondo che gli Stati Uniti restano politicamente instabili” anche se Donald Trump non è più alla Casa Bianca”, afferma Annett Meiritz.

I repubblicani hanno recentemente conquistato la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti e Kevin McCarthy voleva essere eletto come lo “Speaker of the House”, il presidente della Camera del Congresso (la terza carica più alta degli Stati Uniti e una carica finora ricoperta dalla democratica Nancy Pelosi). Invece di cogliere l’opportunità, i repubblicani hanno presentato al mondo “un’azione kamikaze”, ovvero diversi oppositori dello stesso partito si sono rifiutati di votare per McCarthy, paralizzando il lavoro dei parlamentari.

Secondo Meiritz, gli ultra-trumpisti del Congresso preferiscono fare un esempio di McCarthy invece di concentrarsi sul loro vero avversario politico: Joe Biden: “i trumpisti dal pugno di ferro vogliono più nazionalismo e più protesta, non un pragmatico come McCarthy”, dichiara la giornalista.

Per Meiritz, l’errore è dell’intero partito, che per anni si è rispecchiato nella figura populista di Trump.

In conclusione, la giornalista afferma che tale situazione offre un’anticipazione della campagna presidenziale del 2024: “alla Casa Bianca calcolano che la divisione tra i repubblicani favorirà i democratici”, sottolinea Meiritz.

Noch nicht ganz da: Der asiatische Freihandelskoloss

Non ci siamo ancora: Il colosso asiatico del libero scambio

All’inizio del gennaio dello scorso anno, è entrato in vigore il Partenariato economico globale regionale (RCEP) nella regione Asia-Pacifico, la più grande area di libero scambio del mondo. Mentre i Paesi partecipanti, come Singapore, Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda, si aspettavano una crescita economica e un maggior peso nel mondo, l’Europa temeva di perdere terreno: “ma, a un anno dal suo lancio, è chiaro che il RCEP non funziona ancora come previsto”, afferma Teresa Stiens. Mancano i moduli necessari per poter utilizzare le disposizioni della zona di libero scambio. La confusione deriva anche dal fatto che molti Paesi fanno già parte di altri accordi bilaterali e multilaterali.

A causa della crescente tensione con gli Stati Uniti, sarebbe importante per la Cina, il più grande membro dell’area di libero scambio, attuare il prima possibile l’accordo. Ciò significa che Pechino deve cercare altri mercati di esportazione e legare maggiormente a sé i suoi partner in Asia. Nonostante Pechino sia un vicino politicamente sgradevole, il gigante economico è importante per lo sviluppo regionale.

Secondo Stiens, le aziende tedesche guardano con interesse alla Cina, non solo per la zona di libero scambio RCEP, ma anche per il rapido aumento delle infezioni da Covid – 19, che potrebbe avere conseguenze economiche “drammatiche” per la Germania. Nell’eventualità di un default totale della Cina, le aziende dovrebbero essere in grado di stabilizzare l’economia tedesca in attesa di un salvataggio attraverso un’iniezione finanziaria statale.

Die Rentenpolitik belastet die jüngeren Generationen

La politica pensionistica è un peso per le giovani generazioni

Nonostante l’età pensionabile prevista dalla legge venga gradualmente innalzata a 67 anni, per anni è rimasta intorno ai 64 anni e di recente si è abbassata. Molti lavoratori anziani si congedano in anticipo dal contratto generazionale, aumentando la pressione sui più giovani. Nel frattempo, il Cancelliere Scholz e il Ministro degli Affari Sociali Heil mostrano segni di preoccupazione per tale sviluppo a causa della carenza di lavoratori qualificati in Germania.

Con la decisione di abolire i limiti di retribuzione aggiuntiva, l’incentivo a richiedere il pensionamento in anticipo è destinato ad aumentare ulteriormente. Anche se il pensionamento anticipato è associato a detrazioni, queste possono essere compensate dalle opportunità di guadagno aggiuntive. In questo modo, il governo sta cercando di motivare gli anziani a continuare a lavorare mentre percepiscono la pensione. Ma se i prepensionati decidono di accettare un lavoro non soggetto a contributi previdenziali, tale strategia per assicurarsi manodopera qualificata andrà a discapito dei fondi previdenziali. Inoltre, il pensionamento anticipato aumenta la pressione sui contribuenti che devono finanziare le prestazioni pensionistiche erogate prematuramente.

Se il governo non vuole aumentare i contributi pensionistici o spendere miliardi in tasse aggiuntive, il numero di contribuenti non deve diminuire ulteriormente.

Die größte Hürde für ausländische Fachkräfte ist die deutsche Sprache

L’ostacolo più grande per i professionisti stranieri è la lingua tedesca

La Germania ha urgente bisogno di lavoratori qualificati internazionali. Le aziende dovrebbero quindi assumere anche candidati anglofoni e poi offrire loro corsi di lingua, sostiene Chris Pyak.

Secondo il giornalista Chris Pyak, la ragione più importante per la quale la Germania non riesce ad attrarre professionisti internazionali è la mancanza di posti di lavoro in inglese. Un’analisi con il database Jobfeed mostra che solo il 4% di tutte le aziende tedesche pubblica annunci di lavoro in inglese.

I professionisti internazionali interessati alla Germania vengono respinti per “mancanza di competenze linguistiche” e quando si rivolgono ad aziende anglofone della Repubblica Federale, si trovano a competere con migliaia di altri candidati.

Per Pyak, l’80% dei problemi tedeschi di reclutamento può essere ricondotto a un unico punto: chi lavora a livello internazionale comunica in inglese. Quindi, i lavoratori internazionali imparano la lingua locale solo al momento della firma del contratto di lavoro. Per tale motivo, in conclusione Pyak suggerisce alle aziende che vogliono sconfiggere la carenza di lavoratori qualificati di assumere personale di lingua inglese e insegnare il tedesco “sul posto del lavoro”.

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