Rassegna della stampa tedesca #13

Quella che segue è la Rassegna della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. La rassegna ha cadenza settimana ed è incentrata sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.


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Die USA sind wütend auf Scholz

Gli Stati Uniti sono arrabbiati con Scholz

Il Segretario della Difesa americano Lloyd Austin, durante il vertice sulla sicurezza a Ramstein, aveva cercato di convincere il Ministro della Difesa tedesco Pistorious a concedere l’invio a Kiev dei carri armati tedeschi Leopard e di approvarne l’esportazione da parte di altri Paesi europei. Dal momento che Pistorius è entrato in carica da poco e che le decisioni riguardo l’esportazione di armi sono sempre prese dalla Cancelleria, Austin si è particolarmente irritato con il ministro della Cancelleria Schmidt per il rifiuto della Germania. Berlino aveva annunciato che avrebbe concesso i carri armati solo se Washington avrebbe acconsentito all’invio degli Abrams americani. In un incontro tra i due politici, il Segretario americano ha però spiegato che non ci può essere alcun collegamento tra la decisione tedesca sui Leopard e quella di Washington sull’invio degli Abrams, poiché gli USA hanno già fornito molti più armamenti rispetto a Berlino, tra cui anche bombe a lunga gittata. Gli Abrams inoltre sarebbero troppo costosi e dispendiosi per l’esercito ucraino. La protesta della Casa Bianca per la decisione del Bundestag è stata feroce, ma anche altri Stati hanno condiviso il suo parere e hanno minacciato di consegnare i carri armati Leopard senza il permesso tedesco.

Deutschland will 14 Leopard-2-Panzer in die Ukraine schicken

La Germania vuole inviare 14 carri armati Leopard 2 in Ucraina

Il portavoce del Governo Steffen Hebestreit ha annunciato che la Germania invierà 14 carri armati Leopard 2 all’Ucraina, come primo passo per assemblare due battaglioni di carri armati con gli altri Stati europei. Berlino ha inoltre concesso il permesso ai Paesi terzi detentori di Leopard tedeschi a inviarli in Ucraina. Il nuovo pacchetto di aiuti include anche l’addestramento, la logistica e altre munizioni. Grazie alle nuove armi, Kiev spera di poter avanzare nella riconquista del territorio e preparare una difesa efficiente per una nuova offensiva russa. In risposta al repentino cambio di strategia tedesco, l’ambasciatore russo a Berlino ha detto che questa decisione è estremamente pericolosa e che porterà il conflitto a un nuovo livello di confronto. Nel frattempo, anche gli Stati Uniti hanno accettato di inviare i propri carri armati Abrams; tuttavia per questi ci vorranno diversi mesi.

“Es kommt nicht darauf an, dass irgendwo ‘ne deutsche Fahne klebt”

“Non importa che ci sia una bandiera tedesca da qualche parte”

Il Ministero dello sviluppo tedesco ha pubblicato la nuova “Strategia per l’Africa” del governo federale. Il Ministro Schulze auspica una maggiore cooperazione tra i Paesi ricchi e poveri nel caso di un’altra pandemia in futuro e promette l’impegno della Germania per aiutare l’Africa a produrre i propri vaccini anti-Covid. Schulze inoltre specifica che la Germania non farà elemosina all’Africa, ma che il nuovo corso della relazione bilaterale sarà caratterizzato dal rispetto e dagli interessi economici reciproci. Il continente africano possiede enormi riserve di risorse naturali, territori agricoli e manodopera giovane. A fronte di ciò, il Ministro ha giustificato la necessità di creare 25 milioni di nuovi posti di lavoro in loco, oltre ad implementare l’agricoltura e il sistema sanitario africani attraverso l’utilizzo di tecnologie tedesche. Un altro punto cruciale della nuova “Strategia per l’Africa” è il ruolo delle donne. Il Ministero tedesco vuole infatti aumentare i fondi che “contribuiscono direttamente o indirettamente alla parità di genere”. Infine, un rapporto più stretto tra Europa e Africa gioverebbe anche allo sviluppo delle strutture democratiche del continente. Per raggiungere gli obiettivi della nuova Strategia ed evitare contrasti interni, il Ministero dello sviluppo tedesco dovrà collaborare anche con i ministeri dell’economia, degli esteri e della difesa. Alcune organizzazioni umanitarie e membri dell’opposizione hanno invece lamentato la mancanza di strategie concrete per vincere la lotta contro la fame.

Republik des Stillstands

Repubblica in stallo

Il giornalista Markus Balser richiama l’attenzione sulla necessità per la Germania di ricostruire il traffico stradale del Paese. Critica inoltre i continui rinvii e il rischio di cancellazione dell’iniziativa riguardo la possibilità per i cittadini tedeschi di usufruire di un abbonamento dei treni mensile nazionale a 9 euro. Secondo il giornalista, il problema principale è il mancato accordo nella politica dei trasporti tra i partner del governo a semaforo. Per raggiungere gli obiettivi climatici prefissi saranno anche necessari più fondi.

Der Pakt mit den Populisten scheitert

Il patto con i populisti fallisce

Il Primo Ministro svedese Kristersson è il leader dei Democratici di Svezia (SD), un partito fondato da elementi nazisti ma che poi è diventato più moderato. Nonostante molte delle idee del partito siano di estrema destra e populiste, negli ultimi anni l’SD ha guidato un governo composto anche da minoranze di moderati, cristiani e liberali. Per convincere il Presidente Erdogan a dare il benestare all’adesione della Svezia alla Nato, negli ultimi mesi Kristersson ha più volte elogiato la democrazia turca e acconsentito a numerose richieste del Presidente Erdogan. In patria, ha persino criticato alcune manifestazioni dei cittadini contro Erdogan ritenendole “pericolose per la sicurezza svedese”. Tuttavia, la possibilità di assenso da parte di Ankara per l’adesione alla Nato sembra essere completamente sfumata in seguito al rogo di una copia del Corano appiccato da un estremista di destra lo scorso finesettimana. Kristersson sembra quindi aver perso sia il consenso del tanto desiderato alleato turco, che quello dei suoi concittadini. Anche alcuni membri del partito SD hanno criticato il comportamento del Primo Ministro quando ha espresso la sua solidarietà a tutti i musulmani che si sono sentiti offesi dal gesto estremista, ritenendo che il governo svedese debba impegnarsi per difendere la libertà di espressione. In Turchia, Erdogan ha anticipato le elezioni, consapevole che la disputa con la Svezia lo avvantaggia nel guadagnarsi il consenso dell’opinione pubblica domestica.

Lindner tauscht Staatssekretär aus

Lindner sostituisce il Segretario di Stato

Il Ministro delle finanze Lindner ha annunciato che l’attuale Segretario di Stato Carsten Pillath tornerà in pensione dal primo aprile 2023 e verrà sostituito da Heiko Thoms, attualmente ambasciatore in Brasile. Nel 2021, Pillath stava per andare in pensione, ma Lindner lo ha richiamato per essere il suo braccio destro in diversi incontri internazionali, tra cui alcuni negoziati europei e con altre organizzazioni internazionali. L’obiettivo di Linder è focalizzare il posizionamento del BMF in modo più forte sui progetti politici del proprio partito e dare all’organizzazione una prospettiva strategica a lungo termine”.


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Deutschland hat keine Wahl mehr

La Germania non ha più scelta

La questione del trasferimento dei carri armati Leopard all’Ucraina è diventato un affare altamente pubblico, segnando la prima spaccatura tra i membri della Nato riguardo la condivisione degli oneri nel conflitto ucraino. A guadagnarci da questi dissidi interni è solo Putin, poiché si traducono in ritardi nell’invio di aiuti occidentali all’Ucraina e nell’indebolimento del fronte degli alleati euroatlantici. Il Primo ministro Scholz ha delle responsabilità in questo dibattito, ma così anche l’Amministrazione Biden. Il primo è criticato dal giornalista per la sua eccessiva reticenza a reagire, il secondo di aver sottovalutato gli effetti della sua riluttanza a inviare gli Abrams. Il giornalista Busse, inoltre, denuncia come la Polonia abbia approfittato della situazione per umiliare la Germania, mentre altri Stati, tra cui la Francia e la Gran Bretagna, non hanno avuto alcun interesse per il voto sull’invio dei Leopard tedeschi e degli Abrams americani. La Germania non ha quindi avuto scelta. Se non avesse acconsentito all’invio dei Leopard almeno da parte di altri stati europei, non sarebbe stata più considerata un partner affidabile.

Deutschland muss das selbst können

La Germania deve saperlo fare da sola

I nuovi sistemi vocali di intelligenza artificiale di ChatGPT sono in pieno sviluppo e in futuro potrebbero cambiare radicalmente la gestione dell’IT. Per questo motivo, l’autore dell’articolo ritiene che la Germania debba essere in grado di investire nella ricerca e sviluppo dell’AI e fare offerte competitive, senza aspettare le importazioni dei nuovi software americani, come invece è accaduto finora. Al momento, gli istituti di ricerca e le aziende tedesche stanno lavorando all’iniziativa “LEAM” e alla start-up Leibniz Supercomputing Centre di Garching, ma sarà necessario ampliare gli orizzonti di ricerca il prima possibile.

EU-Parlament bläst zur Aufholjagd bei Chipfertigung

Il Parlamento europeo è in ritardo sulla produzione di chip

Tra le nuove misure per far fronte al recente Inflation Act americano, il Parlamento europeo ha sostenuto la “legge sui chip dell’UE”, già proposta dalla Commissione l’anno scorso. Questa misura garantirebbe 43miliardi di euro per la costruzione di nuove fabbriche di semiconduttori negli stati europei. Al contrario dei membri della Commissione, i deputati del Parlamento ritengono che gli aiuti di Stato debbano essere impiegati non solo nello sviluppo di chip moderni, ma anche nella costruzione di quelli più tradizionali e industriali. L’Eurodeputato Henri Hank (Verdi) ha affermato che il Chips Act potenzierà tutte le aziende innovative europee, e Tiemo Woelkn (SPD) ha aggiunto che la nuova legge è un elemento fondamentale per rendere l’Europa una sede di semiconduttori.

„Es wäre ein Fehler, alleine zu marschieren“

“Sarebbe un errore marciare da soli”

Il Cancelliere tedesco Scholz ha confermato l’intenzione della Germania di inviare i propri carri armati Leopard all’Ucraina e di consentire anche ad altri Paesi di esportarli. Non è però stata ancora decisa una data per il trasferimento delle armi. Rispondendo alle domande dell’opposizione circa l’invio di ulteriori sussidi militari, Scholz afferma che non saranno mandate truppe di terra e aerei in alcuna circostanza. Anche il presidente della Commissione Difesa del Bundestag Zimmermann (FDP) condivide l’opinione del Primo ministro riguardo il diniego dell’invio di aerei militari.

Neubauförderung des Bundes wird verringert

I finanziamenti federali per le nuove costruzioni saranno ridotti

Il governo federale vuole ridurre i sussidi per la costruzione di nuove costruzioni a partire da marzo. Il Ministro federale dell’edilizia Geywitz ha annunciato che verranno concessi prestiti a basso interesse per i privati e investitori solo per la costruzione di case che soddisfano elevati standard energetici EH-40. I sussidi invece saranno destinati esclusivamente alla costruzione di appartamenti, scuole o asili. Secondo le associazioni edili e immobiliari, i finanziamenti attuali sono troppo bassi per raggiungere l’obiettivo di 400mila nuovi appartamenti all’anno fissato dal governo coalizione. A causa del forte aumento dei prezzi dei materiali e dei finanziamenti, il settore delle costruzioni sta vivendo un calo significativo nell’edilizia residenziale.

CDU-Vize wirft Maaßen „Radikalisierung nach rechts außen“vor

Il deputato della CDU accusa Maassen di “radicalizzazione verso l’estrema destra”

Il CDU ha minacciato di espellere dai propri ranghi il politico ed ex Presidente dell’Ufficio per la protezione della Costituzione Hans-Georg Maassen a causa delle sue dichiarazioni radicali. Il vice leader del Partito Andreas Jung lo ha anche accusato di “radicalizzazione verso l’estrema destra” e di danneggiare gravemente la credibilità del CDU. Anche l’SPD chiede all’Unione delle conseguenze per il politico. In risposta, Maassen ha detto che non si fa intimidire dalle minacce e che non ritiene di aver soddisfatto in alcun modo le condizioni per il procedimento di esclusione delle parti.


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Ukraine droht mit Angriffen auf russische Großstädte

L’Ucraina minaccia attacchi alle principali città russe

Di recente, alcuni politici di Kiev hanno minacciato attacchi aerei sulle principali città russe, qualora la Russia dovesse continuare ad attaccare le infrastrutture civili ucraine.

Secondo Mathias Brüggmann, onde evitare che gli avvertimenti diventino realtà, la leadership russa ha installato i sistemi di difesa aerea Pantsir S1 all’interno della città di Mosca: “i moscoviti stanno scoprendo posizioni simili anche al Cremlino e in un numero sempre maggiore di parchi di Mosca”, afferma il giornalista.

Il dispiegamento delle batterie di difesa aerea nella capitale russa sembra essere avvenuto poco dopo il successo degli attacchi dei droni ai campi di volo nelle regioni russe di Saratov e Ryazan, a circa 600 chilometri dal fronte ucraino. Brüggmann riporta che la popolazione russa sta diventando sempre più “nervosa” perché non viene spiegato loro il motivo di tale installazione.

Tuttavia, Brüggmann sottolinea che la visibilità dimostrativa dei nuovi sistemi di difesa missilistica potrebbe anche essere uno strumento di propaganda per creare immagini che ritraggano la guerra come più minacciosa per il pubblico russo. In questo modo, la guerra verrebbe avvicinata maggiormente alla popolazione da parte della leadership russa, con l’intento di mobilitarla: “finora, ampie fasce della popolazione russa sono state attendiste o passive”, conclude il giornalista.

Biden rettet Deutschland – doch die Bereitschaft ist endlich

Biden salva la Germania, ma la volontà è limitata

“Nella disputa sulle forniture di carri armati, gli Stati Uniti hanno fatto enormi concessioni al governo tedesco. Ma la disputa transatlantica sulla guerra in Ucraina sta lasciando il segno”, dichiara Annett Meiritz. I recenti elogi da parte del Presidente statunitense Joe Biden nei confronti del Cancelliere tedesco Olaf Scholz non significano che i rapporti di lavoro tra Germania e Stati Uniti siano limpidi: “l’atteggiamento esitante della Germania sta mettendo alla prova la futura cooperazione”, afferma Meiritz. Washington ha fatto enormi concessioni a Berlino nella disputa sui carri armati: “non procedendo in modo sovrano su tale questione, il governo tedesco ha messo Biden in una posizione scomoda. Peggio ancora, Berlino ha rischiato di incrinare la coalizione occidentale, rafforzando così Vladimir Putin”, continua Meiritz.

Secondo l’autrice, il gesto di Biden ha ripristinato l’immagine di un’alleanza forte, ma il ruolo di leadership degli Stati Uniti non è affatto garantito. Ciò è dovuto al desiderio di una parte dei repubblicani statunitensi, che da gennaio detengono la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti, di bloccare i fondi per l’Ucraina. Finora la maggioranza dei cittadini statunitensi sostiene i fondi per l’Ucraina, ma secondo i sondaggi il loro sostegno è in calo. Inoltre, lo scandalo della corruzione in Ucraina potrebbe portare sulla scena altri scettici.

La strategia dell’Occidente nei confronti dell’Ucraina viene rinegoziata ad ogni passo, ad ogni decisione: “questa volta il calcolo della Germania ha funzionato, la prossima volta potrebbe essere molto diverso”, conclude Meiritz.

Infrastruktur, Bürokratie, Energiekosten und Steuerlast: Deutschlands Standortqualität lässt nach

Infrastrutture, burocrazia, costi energetici e pressione fiscale: la qualità dell’ubicazione in Germania sta diminuendo

Nell’articolo pubblicato sull’editoriale tedesco, Daniel Stelter afferma che la qualità della Germania come sede di attività economiche è in declino da anni. La pressione fiscale è in aumento, le infrastrutture si stanno deteriorando, i costi dell’energia sono significativamente più alti rispetto ad altri Paesi, e non solo dopo la guerra in Ucraina: “ci si aspetterebbe che i politici si impegnassero a migliorare tali fattori di localizzazione di fondamentale importanza. Ma non è così. Prevale ancora la convinzione che l’economia sia arbitrariamente resistente”, sottolinea Stelter.

Per tale motivo, l’autore suggerisce di seguire i consigli di Marcel Fratzscher, uno dei più noti economisti tedeschi, che vede l’urgente necessità di reintrodurre l’imposta sul patrimonio e di abolire le esenzioni dall’imposta di successione nell’interesse della giustizia.

Allo stesso tempo, anche i costi dell’energia dovrebbero continuare a diminuire. Alla luce del rifiuto del governo di prolungare in modo significativo la vita operativa delle centrali nucleari esistenti e di promuovere il gas nazionale, è prevedibile un ulteriore peggioramento.

Da anni ormai le aziende investono meno in Germania e più all’estero. La produzione industriale, che nel 2015 rappresentava ancora il 25% della produzione economica, oggi ha solo una quota del 19%: “chi minimizza o nega il pericolo di deindustrializzazione in questo contesto sottovaluta le aziende. Non sono affatto assonnate, ma ben sveglie quando si parla di futuro. Per un numero sempre maggiore di persone, questo futuro è all’estero”, conclude Stelter.

Wir brauchen auch eine nachhaltige Personalentwicklung

Abbiamo anche bisogno di uno sviluppo sostenibile delle risorse umane

“Attualmente in Germania ci sono 1,7 milioni di posti di lavoro vacanti. Entro il 2030, oltre il 50% in più di lavoratori lascerà la forza lavoro rispetto a quelli che entreranno”, afferma Martin Seiler.

Per tale motivo, le aziende insieme ai politici dovrebbero porre l’attenzione non solo sulle persone qualificate, ma anche su coloro che sono poco qualificate o hanno abbandonato il percorso scolastico. Inoltre, vi è la necessità di regole competitive per l’assunzione di personale all’estero. Prima di tutto, è necessario eliminare gli ostacoli burocratici e legali e riconoscere le qualifiche come i titoli di studio stranieri. In questo modo, per le aziende sarebbe molto più facile trovare lavoratori qualificati all’estero. Anche le aziende stesse hanno un dovere in tale processo: “devono rivolgersi a persone che non possono raggiungere con i tradizionali annunci di lavoro…i giovani che abbandonano la scuola, alle persone poco qualificate o a quelle con un passato di migrazione o provenienti da famiglie socialmente svantaggiate…Le aziende devono rivolgersi a queste persone in modo mirato, offrendo loro opportunità di formazione e una prospettiva di follow-up in azienda”, sottolinea Seiler.

In aggiunta, per trattenere i propri dipendenti a lungo termine, le aziende dovrebbero offrire una modalità di lavoro sempre più flessibile e autodeterminata, soprattutto per la generazione Z, e creare le condizioni adatte anche per i dipendenti più anziani, i quali desiderano lavorare fino all’età della pensione: “rischiamo di perdere il treno per uno sviluppo sostenibile delle risorse umane. Le conseguenze per l’economia e la società sarebbero drammatiche”, conclude Seiler.

Was wird aus dem Euro?

Che ne sarà dell’euro?

“Se la BCE non riceverà il sostegno della politica fiscale, il futuro della moneta comune non sarà ottimistico”, dichiara Volker Wieland.

Dal gennaio 2021, l’euro ha perso ben il 15% del suo potere d’acquisto. Entro il Capodanno del 2023, la perdita dovrebbe arrivare a più di un quinto del suo valore. Secondo la Bundesbank, i tedeschi prevedono un’inflazione del 5% in ciascuno dei prossimi cinque anni. Nonostante ad oggi la moneta comune sia riuscita a recuperare, tale relativo rafforzamento è probabilmente dovuto anche ai rialzi dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE). Tuttavia, non è ancora possibile promettere la stabilità dell’euro. Per raggiungere tale obiettivo, la politica fiscale dovrebbe garantire che le finanze pubbliche rimangano sostenibili nel lungo periodo anche con tassi di interesse significativamente più elevati.

Nella zona euro, la politica fiscale è fatta principalmente a livello di Stati membri sovrani. Ciascuno dei 20 governi deve garantire che il debito nazionale possa essere finanziato in futuro attraverso un aumento delle entrate fiscali o una minore crescita della spesa. Il garante di ciò è soprattutto il rispetto dei criteri di Maastricht, secondo i quali il debito nazionale totale può, di norma, ammontare al massimo al 60 e il nuovo debito annuale al massimo al 3% del prodotto interno lordo.

Se i Paesi dell’euro avessero rispettato tali limiti, la BCE avrebbe di fatto tutto ciò necessario per ridurre l’inflazione al due per cento annuo. Tuttavia, politici chiave come il Presidente francese Emmanuel Macron stanno spingendo per un ulteriore allentamento dei criteri di Maastricht, al fine di ottenere un maggiore margine di manovra per le loro politiche di spesa.

Japan stampft mit Milliarden-Investitionen einen neuen Chipriesen aus dem Boden

Il Giappone crea un nuovo gigante dei chip con investimenti miliardari

Secondo Nicole Bastian, tramite la nuova società di chip Rapidus, il Giappone vorrebbe recuperare il ritardo accumulato nel settore dei semiconduttori, perseguendo una strategia differente da quella europea.

Il governo giapponese sostiene tale progetto come misura di “sicurezza economica”, una delle parole chiave del distretto governativo Kasumigaseki di Tokyo. Oltre ai sussidi governativi, diversi rinomate aziende sostengono Rapidus, tra le quali la casa automobilistica Toyota, il fornitore di auto Denso, Sony, NEC, Softbank, NTT, Kioxia (ex Toshiba Memory) e la banca MUFG.

Inoltre, il Giappone auspica che l’attuale situazione geopolitica tra Cina e USA, quest’ultimi stanno cercando di escludere la Cina dagli ultimi sviluppi nel campo dei semiconduttori, possa sostenere il successo della strategia dei semiconduttori. La stretta alleanza tra Washington e Tokyo è testimoniata anche dal fatto che il chip a due nanometri sarà sviluppato nella fabbrica Rapidus, ancora da costruire, in collaborazione con IBM nel complesso Albany Nanotech di New York. Secondo il Ministero dell’Economia giapponese, le due aziende intendono creare congiuntamente un nuovo mercato per i chip di nuova generazione che Rapidus produrrà.

In aggiunta, Bastian riporta che Rapidus sta cercando di collaborare anche con l’Istituto Imec in Belgio.

Infine, i giapponesi auspicano di incrementare le capacità del Paese nel campo dei semiconduttori tramite l’azienda leader di mercato taiwanese TSMC, la quale ha l’intenzione di investire nel sud del Giappone 8,6 miliardi di dollari: “mentre i taiwanesi sono ancora alle prese con la decisione di produrre in Europa, in Giappone si discute già del secondo impianto”, sottolinea Bastian.

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