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“AI: Unexplainable, Unpredictable, Uncontrollable” di Roman V. Yampolskiy, (CRC Press, 2024)

dic 19, 2025
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In AI: Unexplainable, Unpredictable, Uncontrollable (CRC Press, 2024) Roman V. Yampolskiy propone una tesi di fondo che rovescia un’aspettativa ormai diffusa: non basta chiedersi come rendere l’intelligenza artificiale “più potente”, perché l’aumento di potenza tende a portare con sé una perdita strutturale di trasparenza, prevedibilità e governabilità. Il libro invita a guardare l’AI non come un semplice insieme di tecniche, ma come un oggetto teorico e sociale che apre domande radicali: che cosa significa “controllare” un agente più capace di noi; che cosa possiamo davvero sapere delle sue decisioni; che cosa vuol dire attribuire responsabilità, proprietà e persino status morale a un sistema che agisce in ambienti complessi. In questo quadro, Yampolskiy non si limita a elencare rischi o a chiedere prudenza: cerca di capire se alcune ambizioni – come la piena sicurezza, l’allineamento stabile o la “spiegazione” completa – non siano intrinsecamente limitate, talvolta in modo analogo ai limiti che la matematica e l’informatica hanno già imposto ad altre pretese di certezza. Il lettore è così portato a considerare l’AI come un laboratorio in cui si misurano, insieme, capacità tecniche e limiti epistemici, aspettative politiche e vincoli logici, promesse di progresso e possibilità di fallimento sistemico.

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