Le scienze della complessità, la teoria del caos e la meccanica quantistica hanno messo in discussione una visione classica del mondo, fondata sull’idea che i fenomeni seguano percorsi determinati da leggi fisse e immutabili. Al contrario, mostrano come molti sistemi – biologici, sociali, politici – non evolvono in modo lineare, ma sono guidati da interazioni continue, influenze reciproche, equilibri instabili. Il comportamento di un sistema può cambiare in modo profondo anche a partire da variazioni minime. Ciò apre uno spazio importante per l’azione individuale, che non è più marginale o trascurabile, ma può talvolta orientare l’intero sistema verso una nuova traiettoria. In un mondo così concepito, la libertà non è illusione, ma capacità reale di modificare ciò che accade, almeno in parte. E la storia non è più un processo necessario, ma un campo aperto a deviazioni, svolte e biforcazioni, dove le decisioni individuali contano, forse più dei movimenti collettivi.
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