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Autonomia strategica: Materie prime critiche e filiere resilienti
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Autonomia strategica: Materie prime critiche e filiere resilienti

giu 14, 2025
∙ A pagamento

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Questa serie di articoli analizza in modo sistematico le diverse dimensioni dell’autonomia strategica dell’Unione Europea in ambito civile, con l’obiettivo di chiarirne il significato, i limiti e le implicazioni operative. Il concetto di autonomia, inteso come capacità di agire in modo coerente e indipendente in settori chiave, assume oggi una valenza cruciale anche al di fuori della sfera militare. Ricerca, istruzione, tecnologia, infrastrutture, dati e salute sono ambiti in cui l’UE mira a ridurre le dipendenze critiche e rafforzare le proprie competenze interne. L’autonomia non si oppone alla cooperazione internazionale, ma la presuppone su basi di reciprocità e capacità negoziale. Ogni articolo affronta un settore specifico, ricostruendo le strategie, le politiche e le sfide in atto. Il fine è contribuire a una riflessione documentata sulla costruzione di una capacità autonoma europea in ambiti civili essenziali.


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La transizione verde e digitale dell’Europa ha messo in primo piano una verità scomoda: l’UE è altamente dipendente da forniture estere di materie prime critiche – come terre rare, litio, cobalto, nickel – indispensabili per tecnologie quali batterie, turbine eoliche, pannelli solari, semiconduttori. Questa dipendenza comporta vulnerabilità strategiche, poiché tali materiali provengono spesso da un numero ristretto di Paesi (in particolare la Cina, che oggi fornisce ad esempio oltre il 90% di alcune terre rare e il 60% del litio raffinato mondiale). Con il prevedibile boom di domanda legato agli obiettivi climatici, il rischio per l’Europa è di trovarsi in supply crunch o sotto ricatto economico se non diversifica e rafforza le proprie filiere. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, entro il 2030-2040 la domanda globale di elementi come cobalto e terre rare potrebbe quadruplicare. La Commissione stima che la sola domanda europea di litio per batterie aumenterà di 18 volte entro il 2030. Attualmente, l’UE importa il 98% delle terre rare e il 93% del magnesio dalla Cina, e situazioni simili valgono per altre materie prime critiche. Questo ha destato enorme preoccupazione fra i decisori europei, soprattutto dopo che la pandemia e la guerra in Ucraina hanno evidenziato la fragilità delle catene di approvvigionamento globali.

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