“Awkwardness: A Theory” diAlexandra Plakias (Oxford University Press, 2024)
In Awkwardness: A Theory, pubblicato da Oxford University Press nel 2024, Alexandra Plakias prende sul serio un’esperienza che di solito liquidiamo come un fastidio leggero o una gag da commedia: l’imbarazzo “strano” che si diffonde quando un’interazione non scorre, quando le parole si inceppano o quando non sappiamo che faccia tenere. Il libro sostiene che l’awkwardness non è una piccola imperfezione della vita sociale, ma un indice rivelatore del modo in cui dipendiamo da regole implicite, aspettative condivise e cornici interpretative che raramente esplicitiamo. Plakias tratta l’awkwardness come una lente per guardare la fragilità delle nostre routine quotidiane e, insieme, la loro forza normativa: ciò che ci appare naturale e spontaneo è spesso il risultato di una coordinazione complessa, appresa e continuamente mantenuta. L’interesse dell’autrice non è psicologistico in senso riduttivo, né moralistico: la sua prospettiva intreccia filosofia e psicologia per mostrare come il disagio sociale segnali vuoti di orientamento, conflitti di ruolo, incertezze su ciò che “si fa” e su ciò che “si dovrebbe fare”. Da qui una domanda di fondo: che cosa ci dice l’awkwardness su appartenenza, potere, conformismo e possibilità di cambiamento?


