La visita di Lula a Pechino ha per alcuni giorni rinverdito il dibattito intorno all’idea di un Sud del mondo che potrebbe unirsi per contrastare le vecchie potenze economiche e sovvertire l’ordine internazionale così come lo conosciamo. È il revival, per certi versi, di quell’idea di BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) come mattoni di un nuovo ordine internazionale in via di costruzione. Vale la pena quindi farci qualche riflessione.
I Brics
Il termine BRICS, un acronimo che si riferisce a Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, è diventato un punto di riferimento nel dibattito sulla crescita economica e sul cambiamento globale nell'ultimo ventennio. Questo saggio esaminerà la storia del concetto di BRICS, i principali sviluppi economici che hanno caratterizzato queste potenze emergenti e le implicazioni di questi sviluppi per l'economia globale e l'ordine politico internazionale.
"On Grand Strategy” di John Lewis Gaddis
"On Grand Strategy” (2018) di John Lewis Gaddis è una testo che si concentra sulle grandi visioni strategiche che hanno plasmato la storia e le relazioni internazionali. Attraverso un'analisi approfondita di figure storiche, filosofi, leader e pensatori strategici, Gaddis offre una panoramica completa delle decisioni e delle azioni che hanno avuto un impatto duraturo su sistema internazionale. Il libro, pubblicato per la prima volta nel 2018, è diventato un testo di riferimento nel campo degli studi strategici e delle relazioni internazionali.
"Periferie competitive" di Buciuni e Corò
Lo scorso 4 maggio Stroncature ha ospitato la presentazione di “Periferie competitive. Lo sviluppo dei territori nell'economia della conoscenza” di Giulio Buciuni, Giancarlo Corò. Con gli autori dialogano Lisa De Propris, professoressa di Regional Economic Development alla Business School dell’Università di Birmingham, e Domenico Scalera, professore ordinario di economia politica all’Università del Sannio e neo-presidente dell’Associazione italiana Scienze regionali.
Licosia
È la casa editrice di Licosia. Fondata nel 2015, pubblica in massima parte opere scientifiche e testi di saggistica, ospitati in collane editoriali con comitati scientifici internazionali.
L’Alto potenziale cognitivo (plusdotazione) è una neuro atipicità che si presenta con caratteristiche neuropsicologiche specifiche: discrepanza tra abilità cognitive e competenze strumentali, ipersensibilità, iper reattività emotiva, pensiero divergente, pensiero arborescente, precocità di raggiungimento di determinate tappe di sviluppo, velocità nell’acquisizione, difficoltà di attenzione, di concentrazione, fatica nell’organizzare sequenzialmente le informazioni, eccetera… L’aspetto generale che caratterizza i bimbi APC è la forza dell’intelligenza “fluida”, vale a dire l’abilità di risolvere nuovi problemi, cogliere connessioni, sviluppare nuove conoscenze. Un altro aspetto che può manifestarsi è la creatività.
L’APC non è “solo” rapidità, folgorazione, apprendimento precoce, interesse per temi primari, sensibilità e così via (cosa che pone il problema della noia delle cose scolastiche, già sapute). Conosciamo giovani brillanti, dall’intelligenza fluida scoppiettante, curiosi, creativi, ma che possono apparire pigri, tergiversatori, insicuri, annoiati, ansiosi, sognatori. In generale osserviamo una discrepanza tra qualità di ragionamento (input) e qualità delle esecuzioni (output).
Essere ad Alto Potenziale è qualche cosa di più complesso e differente dall’essere “maggiormente intelligente” della media. L’APC può caratterizzarsi in un modo di funzionare intuitivo, visivo, gestaltico. Come strutturarlo? L’APC può caratterizzarsi nella scarsa coscienza delle proprie modalità di apprendimento. Come acquisire consapevolezza? “Il lato oscuro della forza” tratta di questi e altri quesiti.