5 Commenti

Le istituzioni globali: mi pare che, purtroppo, a partire dalla “Società delle Nazioni” (fondata nel 1919 e dismessa nel 1945) e l’ ONU, poi, tutte, abbiano dato esempio di inutilità (purtroppo). Anche il WTO, per gli aspetti legati al commercio, ovvero alla economia, non mi risulta riesca, di fatto, a condizionare le decisioni in materia di USA e Cina, per esempio.

Il diritto internazionale. ricordo: (1) il recentissimo riavvicinamento fra USA e Venezuela, in seguito alla guerra in Ucraina. secondo il principio per cui “il nemico del mio nemico è mio amico”, dopo che, un qualche anno fa, pare gli stessi USA abbiano favorito un tentativo di colpo di stato in quel Paese. (2) l’intervento NATO in Serbia nel 1999, secondo alcuni, contrario alle leggi internazionali (io, non so, mi limito a segnalare). (3) Gli interventi in Siria e le vicende dei Curdi. (4) L’annessione del Tibet (1950 circa) …. potremmo continuare all’infinito.

Insomma, il diritto, come la morale, è continuamente e liberamente interpretato e le istituzioni internazionali sembrano alla mercè giusto delle grandi potenze militari ed economiche (i “bulli”, tutti, tranne la EU).

Per quanto riguarda le armi nucleari, mi pare la Russia (forse anche gli USA) ormai ne considerino lecito l’impiego per obiettivi “tattici”. Sinora nessuno le ha usate. Sino ad ora. E tanti le cercano e le vogliono le bombe nucleari.

In ogni caso, non è che manchino altri efficaci strumenti dissuasivi e convincenti: Dresda 1945, giusto per citare. Oppure … il gas.

Vincere sul terreno per difendere le istituzioni e i diritti internazionali? Iniziando dal caso Ucraino? Bene, bisognerà poi avere il coraggio di continuare … in prima persona. Ovunque. E non so se ne saremmo capaci; se ne potremmo sopportare lo sforzo e il costo.

Expand full comment

Condivido pienamente l'analisi. Purtroppo però mi viene da pensare che il termine "vittoria" non possa più essere utilizzato senza una riflessione sul significato che vogliamo attribuirgli. Mai come in questa occasione ci dovremmo interrogare, a mio parere, sulle reali possibilità di tenuta di un sistema democratico basato sullo stato di diritto, sulle norme che regolano il diritto internazionale e le relazioni fra stati, davanti alla forza bruta di autocrazie che del diritto fanno carta straccia. In questo momento assistiamo a innumerevoli violazioni dei diritti umani, a perdite di vite umane, distruzioni, violazioni di confini... e gli strumenti messi in campo non sono sufficienti nemmeno per garantire protezione ai civili. Le sanzioni faranno il loro effetto, ma nel frattempo la crisi umanitaria si aggrava di giorno in giorno. In queste condizioni quale significato può avere il termine "vittoria?" Di fatto Putin ci ha trascinato sul suo terreno di gioco, quello di una guerra novecentesca, ma in un mondo globalizzato, nel quale sembra davvero difficile parlare di "vittoria". Ingenuamente mi viene da pensare che salvare vite umane in questo momento sarebbe già una vittoria da celebrare, e mi (vi) chiedo: in questo momento può essere messa in campo una forza di interposizione neutrale che intervenga per organizzare corridoi umanitari come si deve (le organizzazioni umanitarie internazionali stanno agendo a singhiozzo e con rischi inaccettabili) e per mettere in sicurezza la popolazione civile che non può spostarsi? Detto in soldoni: che fa l'ONU?

Expand full comment

Si. Questo è un chiarimento necessario.

Per alcuni, come Caracciolo, questa guerra è una specie di gioco di società, come un Risiko, in cui vince chi ha più “pezzettini” di carta e carrarmatini.

Il gioco di chi idee non ne ha.

Soprattutto i Caracciolo sono preoccupati di proteggere un passato, più che di tracciare un futuro: il giochino è semplice, si afferma preliminarmente che la guerra è un mezzo sbagliato (tanto per partire dal lato della ragione in modo falsamente indiscusso) ma che il fine potrebbe essere giusto, e che questo sarebbe spiegato dalle “idee chiare di Putin” a fronte di quelle “confuse”, quindi oscure perché ispirate da inconfessabili cattive intenzioni. E questo diventa il tavolo di confronto.

Ovviamente questo “pensiero semplice” è facile da trasmettere, e penetra in modo più subdolo ma anche efficace.

Ma la situazione è molto più complessa, e la semplificazione crea gravi errori.

Aldo Moro (scusatemi la parafrasi) direbbe che semplificare una situazione complessa è molto difficile, se si omettono i passaggi logici essenziali.

Questo è l’approccio giusto: riportare la discussione agli elementi essenziali, che non è detto che siano semplici, ma non per questo sono oscuri per una mente libera.

Dai personaggi obliqui dobbiamo guardarci, perché i rischi sono enormi.

Spero in un futuro libero dai Caracciolo e popolato dai Moro, che non è stato ucciso per nulla.

Mi riservo un commento più dettagliato, che il tema merita.

Grazie a Stroncature per aver aperto un dibattito così importante.

Expand full comment

Guarda, quelli di Limes fanno gli splendidi deridendo giornalisti e analisti, perché loro invece sono semi-dei; vivono nel 1800 e credono di avere le chiavi del mondo in mano, è così. Poi io vi parlavo della guerra credo già da novembre, e loro fino al 23 febbraio sghignazzavano verso questi imbecilli. Dal 24 febbraio chiedono scusa e via daccapo, si abbiamo sbagliato TUTTO ma non importa dai, siamo famosi, adesso continuiamo a sghignazzare.

E l'Italia che ragiona gli da retta eccome, maledizione. E' vero, vedono solo questioni segrete e geopolitiche e non capiscono un cazzo di dinamiche umane, ripetono a pappagalli 'errore tattico se non strategico' 'hybris americana' e altre 4 cose per incantare il pubblico e tutti contenti.

Imbecilli e inutili.

Come se un giardiniere irrorasse il giardino con il gasolio, però bon dai pazienza, continuo a lavorare.

Vabbè.

Ad ogni modo Nunzio le atomiche SERVONO eccome; la Korea non l'attacca nessuno, e se l'Iran ne avesse sarebbe pure invulnerabile, e pure l'Ucraina, e i baltici, la Finlandia, Taiwan... Il problema a mio avviso è questo: se ogni paese ne avesse 5 sarebbe al sicuro e in caso di guerra la vita sulla terra emersa continuerebbe, invece Russia e Usa ne hanno 10.000 a testa e in caso di problemi SBAM TUTTO FINITO!

Le atomiche servono e servirebbero, pure a noi, ma meno di 10 non oltre 10.000.

Expand full comment