In questi giorni sta emergendo con forza, partendo innanzitutto dalla Germania, la questione della vulnerabilità di alcune democrazie liberali nei confronti di governi autocratici, che usano questa dipendenza come arma di ricatto. Vale per la Germania che si scopre dipendente dall’energia russa, ma anche dalla possibilità di accedere ai consumatori cinesi; vale per l’Italia, meno dipendente, ma comunque esposta al ricatto energetico di Mosca; ma vale anche per gli Stati Uniti e per quell’intreccio economico-finanziario che lega Washington e Pechino, che Niall Ferguson qualche tempo fa aveva, con efficacia, definito Chimerica.
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