Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) è passata da strumento di nicchia per attività altamente specializzate a tecnologia di uso generalizzato, capace di trasformare settori interi. Questo cambiamento ha implicazioni profonde per la distribuzione della ricchezza e del potere economico a livello globale. Le aziende che sviluppano e controllano i modelli più avanzati di IA, in particolare nei settori del machine learning e del linguaggio naturale, stanno acquisendo vantaggi competitivi difficilmente colmabili da nuovi entranti. I costi di sviluppo elevati, la necessità di enormi quantità di dati e l’accesso privilegiato a capacità computazionali avanzate creano barriere d’ingresso che concentrano il potere economico in un numero ristretto di attori, soprattutto grandi multinazionali tecnologiche. Questa concentrazione alimenta dinamiche di “winner-takes-most”, in cui chi è già in posizione dominante tende ad ampliare ulteriormente la propria quota di mercato e la propria influenza.