L’idea di sostituire la cooperazione multilaterale con una strategia basata su colloqui e concessioni bilaterali rappresenta una frattura profonda nell’architettura dell’ordine economico internazionale. Questo approccio, promosso da Donald Trump, trasforma le relazioni commerciali da un sistema fondato su regole comuni a una serie di trattative isolate, dove prevale la logica del vantaggio relativo e della pressione negoziale. L’obiettivo non è più la costruzione di un ordine condiviso, ma la massimizzazione dell’interesse nazionale in ogni singola interazione. Le implicazioni macroeconomiche e sistemiche sono profonde, e tendono a compromettere la stabilità a lungo termine del sistema globale.
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