L’invasione russa dell’Ucraina ha ridefinito le priorità strategiche dell’Europa, accelerando la necessità di un’autonomia militare e di un coordinamento più stretto tra gli Stati membri. L’Unione Europea e i principali paesi NATO hanno progressivamente aumentato il proprio sostegno a Kyiv, sia in termini finanziari che militari, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti e preparando l’Europa a sostenere l’Ucraina anche in caso di un disimpegno americano. Le garanzie di sicurezza fornite nel quadro del G7 e il rafforzamento delle capacità industriali e difensive dimostrano un’evoluzione verso un maggiore protagonismo europeo. Tuttavia, restano sfide significative, legate alla frammentazione delle forze armate nazionali, alla necessità di un comando unificato e all’ampliamento delle capacità produttive nel settore della difesa, per garantire forniture adeguate alle esigenze belliche ucraine.
Il dibattito sull’autonomia strategica europea si è intensificato, con alcuni leader che invocano la creazione di una forza armata europea per ridurre la dipendenza dagli USA e rafforzare la sicurezza collettiva. L’incremento delle spese militari e il potenziamento delle infrastrutture logistiche e industriali sono passi concreti in questa direzione, ma la capacità dell’Europa di assumere un ruolo autonomo dipenderà dalla rapidità con cui riuscirà a colmare le lacune operative e strategiche. La sfida principale è garantire che l’impegno europeo non si limiti a risposte frammentate, ma si traduca in una strategia coerente e sostenibile, in grado di assicurare il sostegno all’Ucraina nel lungo periodo e di rafforzare la deterrenza nei confronti della Russia.