Economia della conoscenza ed economia digitale: i nuovi sommersi e salvati
Se uno ci riflette un attimo si accorge subito che di fatto l’economia digitale non è altro che una forma con steroidi di economia della conoscenza. Il che vuol dire che un sistema produttivo che genera valore attraverso la produzione e commercializzazione della conoscenza, non è qualcosa di là da venire, ma qualcosa che è già in mezzo a noi. Le tecnologie digitali, a partire dall’intelligenza artificiale fino ai sistemi distribuiti di elaborazione dati, non si limitano a fungere da supporto alle attività produttive, ma ne costituiscono la sostanza stessa. Ciò che viene scambiato e capitalizzato nelle reti digitali non è materia, ma informazione strutturata, codificata, aggregata. L’oggetto dell’economia diventa così un insieme di asset immateriali: modelli predittivi, dataset, algoritmi, interfacce software, che definiscono nuove forme di valore. La logica della produzione industriale tradizionale, basata su beni tangibili e processi meccanici, lascia spazio a una dinamica basata su codici computabili, intelligenza distribuita e capacità di correlare conoscenze eterogenee in tempo reale.
"Perché ridiamo" di Fausto Caruana ed Elisabetta Palaggi (il Mulino, 2024)
Nella nuova presentazione di Stroncature si discute il volume Perché ridiamo? Alle origini del cervello sociale (Il Mulino, 2024), frutto della collaborazione tra il neuroscienziato Fausto Caruana e l’etologa Elisabetta Palagi. A partire da un’anomalia clinica osservata nei centri di neurochirurgia, il libro indaga le basi cerebrali e filogenetiche della risata come comportamento sociale. La conversazione con Anna Romano e Riccardo Manzotti approfondisce i due percorsi di ricerca: da un lato la stimolazione elettrica di specifiche aree cerebrali che induce una risata spontanea con correlati emotivi, dall’altro le osservazioni etologiche che mostrano espressioni di gioco e risate anche in animali non umani. L’intreccio tra neuroscienze, etologia e filosofia porta a distinguere tra riso spontaneo ed emotivo e riso strategico e conversazionale, evidenziando la funzione evolutiva della risata nella costruzione dei legami sociali. L’incontro si chiude con una riflessione sulla possibilità di una neuroetologia avanzata, capace di studiare i comportamenti cognitivi in condizioni naturali grazie alle nuove tecnologie.
Punti cardinali
"Philosophy and Logic of Quantum Physics" di Jan Philipp Dapprich e Annika Schuster
Il volume è suddiviso in due parti indipendenti ma complementari. La prima, redatta da Jan Philipp Dapprich, si concentra sui fondamenti epistemologici e ontologici della meccanica quantistica, analizzando la relazione tra teoria e osservazione, la classificazione dei termini scientifici, la teoria della conoscenza e le principali posizioni metafisiche. La seconda parte, curata da Annika Schuster, discute se i fenomeni della fisica quantistica mettano in crisi la logica classica, esaminando in particolare il principio di distribuzione e la bivalenza. L'obiettivo complessivo è valutare se la fisica quantistica richieda una revisione delle categorie tradizionali della logica e dell'ontologia scientifica. Il testo, pur affrontando questioni specialistiche, si rivolge a lettori privi di formazione tecnica avanzata in fisica o logica, offrendo un’esposizione introduttiva ma concettualmente rigorosa. In conclusione, gli autori sostengono che la meccanica quantistica, correttamente interpretata, non impone il superamento né della logica classica né di un'ontologia realista moderata.
"Weltsystemcrash" di Max Otte
Il volume Weltsystemcrash di Max Otte sviluppa una tesi complessa secondo cui il sistema internazionale è prossimo a un collasso strutturale. L’autore sostiene che la combinazione di crisi geopolitiche, squilibri economici, declino delle classi medie e tensioni culturali porterà a un cambiamento radicale dell’ordine mondiale. Il libro si articola in tre sezioni: analisi storica e geopolitica dell’attuale fase di disgregazione, diagnosi delle disfunzioni economiche e sociali, indicazioni su come prepararsi a un possibile collasso. Otte adotta una prospettiva realista, ispirandosi a Gilpin, Huntington e Kissinger, per spiegare i fenomeni in corso. Il testo propone una lettura disincantata della globalizzazione, dell’egemonia statunitense e dell’emergere di potenze alternative come la Cina. L’intero sistema, secondo l’autore, è mantenuto in vita artificialmente da un'espansione monetaria senza precedenti, e la prossima crisi sarà di natura sistemica. Otte conclude con una serie di suggerimenti operativi per affrontare il futuro, basati su una strategia di autodifesa finanziaria e sulla consapevolezza delle dinamiche di potere.
GeoStrategia
GeoStrategia è un servizio di analisi di Stroncature che si occupa di questioni strategiche e sicurezza internazionale, intese quali nuove variabili indipendenti che si impongono agli Stati e alle aziende, in un contesto globale dove l’ordine internazionale si va configurando non più secondo le logiche della convenienza economica e della competitività ma secondo quelle più antiche di amico e nemico. Particolare attenzione è dedicata all’industria della Difesa, e le sue implicazioni in termini di sviluppo scientifico e tecnologico e sulla competitività delle economie nazionali.
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Geometrie instabili: la deterrenza nei sistemi strategici complessi
Il concetto di deterrenza, nato in un contesto bipolare e lineare, è oggi sottoposto a tensioni teoriche profonde. In un sistema internazionale segnato da interdipendenza, reti distribuite e feedback adattivi, la logica classica del dissuadere attraverso la minaccia perde coerenza e capacità predittiva. Questo saggio propone una rielaborazione concettuale della deterrenza alla luce delle teorie di Robert Jervis e della scienza dei sistemi complessi, mettendo in discussione ogni residua fiducia in modelli statici e calcoli razionali isolati.
Nel nuovo ambiente strategico, caratterizzato da dinamiche emergenti, percezioni non allineate e retroazioni non lineari, il potere dissuasivo non risiede più soltanto nella forza o nella credibilità delle sanzioni, ma nella capacità di agire in modo flessibile, distribuito e adattivo. Comprendere come la deterrenza si configuri all’interno di sistemi non prevedibili significa accedere a una visione più lucida del rischio, della stabilità e della competizione internazionale. Questo saggio offre gli strumenti concettuali per orientarsi in una realtà in rapido mutamento, dove la comprensione delle interazioni strategiche conta più della minaccia esplicita.