Di recente, Handelsblatt, il più importante quotidiano economico tedesco, si è schierato duramente contro le restrizioni imposte da alcune università nei rapporti di cooperazione con l’industria della difesa, invocando la necessità per le democrazie liberali di utilizzare la forza delle propria ricerca scientifica e la forza dell’innovazione tecnologica nella lotta contro le autocrazie. Le "Friedensklauseln" o "clausole di pace" sono disposizioni presenti negli statuti delle università tedesche che impongono alla ricerca di essere orientata verso "scopi pacifici". Queste clausole, in alcuni casi, sono incluse anche nelle leggi sull'istruzione superiore di alcuni Länder, come Brema e Turingia, mentre sono state abrogate in Bassa Sassonia e Renania Settentrionale-Vestfalia. Oltre a sollevare dubbi sulla loro compatibilità con la libertà di ricerca sancita dalla Legge fondamentale tedesca, scrive il quotidiano economico, le clausole di pace si sono dimostrate di difficile applicazione in relazione ai beni a duplice uso, ovvero merci, software e tecnologie che possono avere sia un'applicazione civile che militare, e dalla dubbia efficacia vincolante.
L'Ue e il combustibile nucleare russo
Il primo ministro belga Alexander De Croo ha dichiarato che l'Unione Europea deve liberarsi dalla dipendenza dal combustibile nucleare russo "il più rapidamente possibile" per evitare che il rinnovato interesse europeo per l'energia a basse emissioni di carbonio alimenti le casse di Mosca per la guerra in Ucraina. De Croo ha affermato che il Belgio ha compiuto un'inversione di rotta di 180 gradi nel suo atteggiamento verso l'energia nucleare, spinto in parte dalle normative del blocco volte a ridurre le emissioni di carbonio in tutta Europa. La pressione per raggiungere questi obiettivi climatici e la corsa ad allontanarsi dal gas russo hanno suscitato un rinnovato interesse per l'energia nucleare in Belgio e in altri paesi europei. Tuttavia, con l'uranio arricchito russo che rappresentava il 30% dell'approvvigionamento dell'UE nel 2022, esiste il rischio che il blocco possa sostituire una dipendenza energetica con un'altra. De Croo ha sottolineato la necessità di svincolarsi dal combustibile nucleare russo, garantendo al contempo la produzione di elettricità a zero emissioni.
Il ruolo di Pechino nell'asse tra Kim e Putin
La recente visita di Zhao Leji, alto funzionario del Partito Comunista Cinese, in Corea del Nord è stata presentata come un passo per della Cina di riaffermare la sua "profonda amicizia" con il paese vicino. Questa mossa diplomatica, che coincide con il 75° anniversario delle relazioni tra i due stati, arriva in un momento in cui l'influenza russa su Pyongyang sembra essere in crescita, come dimostrato dall'incontro tra il leader nordcoreano Kim Jong Un e il presidente russo Vladimir Putin nel settembre 2023. La visita di Zhao, la più significativa di un funzionario cinese in Corea del Nord negli ultimi cinque anni, è interpretata dagli analisti come un segnale del disagio di Pechino per il rafforzamento dei legami tra Pyongyang e Mosca.
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