Negli ultimi giorni si è intensificato il dialogo tra Ucraina e Stati Uniti riguardo a una possibile collaborazione per lo sfruttamento delle terre rare presenti sul territorio ucraino, proposte come contropartita per il sostegno militare americano. Fonti governative indicano che Washington ha presentato una bozza di accordo per l’accesso a risorse come litio, titanio e uranio, valutate in centinaia di miliardi di dollari, nell’ambito di una strategia volta a ridurre la dipendenza dalla Cina, principale produttore globale di questi elementi. Le terre rare, un gruppo di 17 metalli essenziali per tecnologie avanzate (dai dispositivi elettronici alle energie rinnovabili), sono distribuite in modo disomogeneo a livello globale, con giacimenti significativi in Ucraina, sebbene in gran parte non ancora sfruttati a causa di conflitti e limiti infrastrutturali. La loro importanza strategica deriva dall’utilizzo in settori critici come la difesa, l’industria aerospaziale e la transizione energetica, rendendole risorse geopolitiche chiave. L’intesa, discussa durante incontri bilaterali e in vista della Conferenza di sicurezza di Monaco, riflette sia le esigenze ucraine di garantire flussi di aiuti continui sia gli interessi statunitensi di diversificare le catene di approvvigionamento. Vediamo nel dettaglio.
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