Global Opinions - Luglio n.3/2025
Global Opinions è una rassegna delle principali analisi, opinioni e commenti apparsi sulle più autorevoli testate internazionali. Ogni articolo è sintetizzato in italiano con l’obiettivo di restituirne con chiarezza e precisione il contenuto, il contesto e le implicazioni. La rassegna è articolata in dieci ambiti tematici: società aperte e autocrazie, economia globale, conflitti armati, innovazione, politica estera, sicurezza, tecnologia, tensioni geopolitiche, trasformazioni sistemiche e ambiente. Le testate monitorate includono: Financial Times, The Economist, The Washington Post, The New York Times, Foreign Affairs, Le Monde, El País, Le Figaro, The Telegraph e The Wall Street Journal. L’obiettivo è offrire al lettore strumenti per leggere il contesto globale e le sue evoluzioni.
Temi principali di questo numero
Il primo blocco tematico dominante è costituito dalla crisi della democrazia liberale negli Stati Uniti. Diversi editoriali (New York Times, Washington Post, Foreign Affairs) mettono in luce un deterioramento sistemico che coinvolge l’indipendenza della Federal Reserve, l’integrità del sistema giudiziario e l’architettura costituzionale federale, minacciata dal cosiddetto “Project 2025”. L’analisi di Edsall sottolinea la trasformazione della presidenza in una forma di potere esecutivo iperconcentrato, mentre altri contributi mettono in guardia contro le ripercussioni economiche globali di uno smantellamento dell’autonomia istituzionale americana. Parallelamente, si registra una convergenza tra politica estera e regressione interna: l’unilateralismo trumpiano non solo indebolisce le alleanze ma favorisce l’erosione del ruolo globale degli Stati Uniti, percepiti da alcuni partner come ormai “dispensabili”. La crescente instabilità valutaria, l’uso politico delle leve monetarie e il protezionismo tariffario contribuiscono a un quadro sistemico in cui la leadership americana appare sempre meno credibile e sempre più autocentrata.
Un secondo nucleo tematico riguarda la competizione strategica e le dinamiche di riarmo. Dalla Corea del Sud all’Australia, passando per l’Unione Europea, emerge un’attenzione crescente ai temi della sovranità operativa, del burden sharing con Washington e dell’autonomia militare. L’UE discute di bilanci più funzionali a sicurezza e resilienza, mentre Parigi e Londra riaffermano il proprio ruolo nucleare. L’Ucraina è al centro di una riflessione più ampia sulla resistenza all’aggressione russa e sulla necessità per l’Europa di dotarsi di una capacità strategica autonoma. A ciò si affianca un’analisi della transizione tecnologica applicata alla guerra, con il caso ucraino dei droni “gamificati” che segnala una profonda trasformazione delle pratiche operative sul campo. Sul piano della competizione globale, Stati Uniti e Cina si confrontano sul controllo delle infrastrutture AI, mentre l’idea di “AI sovrana” promossa da Nvidia solleva interrogativi sulla reale indipendenza tecnologica degli Stati. Infine, tematiche di rilievo secondario ma significative – come l’erosione del sistema Schengen, la crisi ambientale e le derive populiste in Argentina – completano il quadro, offrendo una rappresentazione articolata delle tensioni che attraversano società, istituzioni e mercati.
Continua a leggere per avere una piena comprensione delle direzioni in cui si muovono gli affari globali.