Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto un importante investimento per la creazione di 5 nuovi Centri Nazionali di Ricerca, dedicati ad altrettante aree strategiche per lo sviluppo del Paese. I Centri, presentati dalla Ministra dell'Università e Ricerca Maria Cristina Messa nel corso del Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2022, rappresentano un'opportunità unica per rafforzare la ricerca italiana e favorire l'innovazione in settori chiave. Grazie a un finanziamento complessivo di 1,60 miliardi di euro (circa 320 milioni per ciascun Centro), i nuovi poli di ricerca potranno assumere ricercatori, creare e rinnovare infrastrutture e laboratori, sviluppare programmi di ricerca all'avanguardia e favorire la nascita di start-up e spin-off. Complessivamente, i Centri coinvolgeranno 55 università, 24 enti pubblici di ricerca e 65 imprese, creando una rete di eccellenza scientifica e tecnologica su tutto il territorio nazionale.
I Centri sono organizzati secondo il modello "Hub & Spoke", che prevede una struttura centrale (l'Hub) e una serie di nodi periferici (gli Spoke). Questo modello, nato inizialmente nel settore dei trasporti e della logistica, è stato adottato in vari ambiti, tra cui quello sanitario, per gestire in modo efficiente reti complesse. Nel caso specifico dei Centri Nazionali di Ricerca, l'Hub svolge funzioni di gestione e coordinamento dell'intero progetto. In particolare, all'Hub spettano compiti quali: la gestione amministrativa e finanziaria del Centro; il coordinamento delle attività degli Spoke; la rendicontazione dei risultati al Ministero dell'Università e della Ricerca; il reclutamento del personale; il supporto alla ricerca.
Gli Spoke, invece, sono i soggetti esecutori delle attività di ricerca vere e proprie. Spesso si tratta di università o enti specializzati in specifiche aree tematiche, che mettono a disposizione le proprie competenze e il proprio personale (professori, ricercatori, tecnici) per il raggiungimento degli obiettivi del progetto.Questo modello organizzativo consente di valorizzare le eccellenze presenti sul territorio, creando masse critiche di ricercatori e attrezzature in grado di affrontare sfide complesse. Allo stesso tempo, la presenza di un Hub di coordinamento assicura una gestione unitaria ed efficiente del progetto, evitando duplicazioni e dispersione delle risorse.
Il primo dei cinque Centri Nazionali sarà dedicato alle Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni (HPC, Big Data and Quantum Computing) e avrà sede a Casalecchio di Reno (BO). Guidato dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), il Centro si occuperà di sviluppare tecnologie e metodologie per la gestione e l'analisi di grandi volumi di dati, sfruttando le potenzialità del calcolo ad alte prestazioni e del quantum computing. Queste tecnologie avranno applicazioni in molteplici settori, dalla ricerca scientifica all'industria, passando per la sanità e la pubblica amministrazione. Il Centro potrà contare su infrastrutture all'avanguardia, come il supercomputer Leonardo, uno dei più potenti al mondo, e su un team di ricercatori altamente qualificati. L'obiettivo è quello di fare dell'Italia un punto di riferimento internazionale nel campo dell'HPC e dei Big Data, favorendo lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche e la crescita di un ecosistema di imprese innovative.
Il secondo Centro Nazionale sarà dedicato all'Agritech, ovvero alle tecnologie per l'agricoltura, e avrà sede a Napoli sotto la guida dell'Università degli Studi Federico II. L'agricoltura rappresenta un settore strategico per l'economia italiana, ma deve affrontare sfide importanti legate alla sostenibilità ambientale, alla sicurezza alimentare e ai cambiamenti climatici. Il Centro Agritech si propone di sviluppare soluzioni tecnologiche innovative per rendere l'agricoltura più efficiente, sostenibile e resiliente. Tra le aree di ricerca vi saranno l'agricoltura di precisione, le biotecnologie vegetali, la robotica applicata all'agricoltura e l'uso di sensori e dati per ottimizzare le pratiche agricole. Il Centro collaborerà strettamente con le imprese del settore agroalimentare, favorendo il trasferimento tecnologico e la nascita di nuove realtà imprenditoriali. L'obiettivo è quello di promuovere un'agricoltura 4.0, in grado di coniugare produttività, qualità e sostenibilità.
Il terzo Centro Nazionale si focalizzerà sullo sviluppo di terapie geniche e farmaci con tecnologia a RNA e avrà sede a Padova, coordinato dall'Università degli Studi di Padova. Le terapie geniche e i farmaci a RNA rappresentano una frontiera promettente nella lotta contro malattie genetiche, tumori e patologie rare. Il Centro di Padova punterà a sviluppare nuove piattaforme tecnologiche per la progettazione, la produzione e la somministrazione di questi farmaci innovativi. La ricerca si concentrerà su aspetti come la veicolazione dei farmaci, la stabilità e la sicurezza delle terapie geniche, e l'uso dell'RNA per la produzione di vaccini e anticorpi monoclonali. Il Centro collaborerà con aziende farmaceutiche e biotech, favorendo la creazione di una filiera italiana per le terapie avanzate. L'obiettivo è quello di portare ai pazienti nuove cure efficaci e personalizzate, migliorando la qualità della vita e la speranza di sopravvivenza per malattie ad oggi incurabili.
Il quarto Centro Nazionale sarà dedicato alla mobilità sostenibile e avrà sede a Milano, guidato dal Politecnico di Milano. La mobilità è un settore chiave per la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e per il miglioramento della qualità della vita nelle città. Il Centro di Milano si occuperà di sviluppare tecnologie e soluzioni per una mobilità più efficiente, sicura e sostenibile. Tra le aree di ricerca vi saranno i veicoli elettrici e a idrogeno, i sistemi di guida autonoma, la mobilità condivisa e l'integrazione tra diversi modi di trasporto. Il Centro collaborerà con le imprese del settore automotive e dei trasporti, favorendo l'innovazione e la competitività dell'industria italiana. L'obiettivo è quello di promuovere una mobilità intelligente e sostenibile, riducendo l'impatto ambientale dei trasporti e migliorando l'accessibilità e la sicurezza per i cittadini.
Il quinto e ultimo Centro Nazionale sarà dedicato alla biodiversità e avrà sede a Palermo, coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). La biodiversità rappresenta un patrimonio inestimabile per il nostro pianeta, ma è minacciata da fattori come il cambiamento climatico, l'inquinamento e la perdita di habitat naturali. Il Centro di Palermo si propone di studiare e valorizzare la biodiversità italiana, sviluppando strategie per la sua conservazione e il suo utilizzo sostenibile. La ricerca si concentrerà su aspetti come il monitoraggio della biodiversità, la gestione degli ecosistemi, l'uso sostenibile delle risorse genetiche e la valorizzazione dei servizi ecosistemici. Il Centro collaborerà con enti gestori di aree protette, imprese e comunità locali, promuovendo un approccio partecipativo alla conservazione della natura. L'obiettivo è quello di tutelare la ricchezza della biodiversità italiana, garantendo al contempo lo sviluppo sostenibile dei territori e delle comunità che li abitano.
In conclusione, i cinque nuovi Centri Nazionali di Ricerca finanziati dal PNRR rappresentano un investimento strategico per il futuro della ricerca e dell'innovazione in Italia. Grazie a queste strutture di eccellenza, il nostro Paese potrà rafforzare la propria competitività in settori chiave come l'HPC e i Big Data, l'agricoltura sostenibile, le terapie avanzate, la mobilità intelligente e la conservazione della biodiversità. I Centri favoriranno la collaborazione tra università, enti di ricerca e imprese, creando un ecosistema dell'innovazione capace di generare nuova conoscenza, tecnologie all'avanguardia e opportunità di crescita economica e sociale. Inoltre, i Centri contribuiranno a formare una nuova generazione di ricercatori e professionisti altamente qualificati, in grado di affrontare le sfide globali del nostro tempo. Con questo importante investimento, l'Italia si posiziona come protagonista nella ricerca scientifica e tecnologica a livello internazionale, gettando le basi per un futuro più sostenibile, innovativo e inclusivo.