Il Bollettino dei Libri & Punti cardinali
Il Bollettino dei Libri pubblicato da Stroncature è uno strumento di monitoraggio sistematico della produzione editoriale italiana in ambito saggistico. Il suo impianto editoriale si fonda su un criterio oggettivo di selezione (i dati settimanali dell’Agenzia ISBN) e su un’organizzazione tematica che mira a facilitare l’accesso a contenuti rilevanti, spesso esclusi dalla visibilità commerciale tradizionale. L’obiettivo è contrastare la dispersione dell’offerta libraria e offrire ai lettori uno strumento affidabile per orientarsi nel mercato editoriale di saggistica.
La forza del Bollettino risiede nella frequenza settimanale, che consente una copertura continua e aggiornata della produzione editoriale. Questa periodicità, associata a una selezione strutturata e chiara, ne fa uno strumento di grande utile non solo per i lettori, ma anche per bibliotecari, editori, studiosi e operatori culturali interessati a monitorare i trend del settore e rimanere costantemente aggiornati sulle nuove e più rilevanti uscite.
Il Bollettino svolge una funzione implicita di valorizzazione editoriale, contribuendo a dare visibilità a produzioni di saggistica di carattere scientifico e culturale che solitamente faticano a emergere nei canali promozionali più diffusi.
Il Bollettino dei Libri - settembre n. 1/2025
Arte, architettura e fotografia
Andreae Bernard, L'impero di Roma. Storia dell'arte romana, Jaca Book
Battaglia Gabriele, Gobi express. Un viaggio fotografico su rotaia, Mimesis
Boiteux Martine, Campitelli Alberta, Marconi Nicoletta, Simonato Lucia, Wiedmann Gerhard, Vaticano barocco. Arte, architettura e cerimoniale, Jaca Book
Cottrell Philip, Crispolti Enrico, DaCosta Kaufmann Thomas, Garms Jörg, Lightbown Ronald, Sarab'janov Dmitrij V., De Torres Pascal, Vaisse Pierre, Arte moderna, Jaca Book
De Seta Cesare, Arti della modernità, Jaca Book
Delahoutre Michel, L'arte indiana, Jaca Book
Delahoutre Michel, Crombè Véronique, Il viaggio dell'arte indiana, Jaca Book
Foletti Ivan, L'imperialismo russo e il mito di Bisanzio. Arte, scienza e religione al servizio del potere (1801-2025), Viella
Komec Aleksej Ilijc, L'arte russa dei monasteri, Jaca Book
Morlacchi Marcella, Roma fra le sue strade e le sue piazze più belle, Gangemi Editore
Pecklers Keith F., Atlante storico….
Il Bollettino dei Libri - settembre n. 2/2025
Società, politica e comunicazione
Novarino Marco, Parla Mosca, Bonanno
Pedroni Marco, Dai fashion blog all'attivismo, Carocci
Polito Fiorenzo, ONG in Italia, Carocci
Sotgiu Stefano, Reinventare la democrazia, Carocci
De Biasio Igor, Coach Vale, La leadership della fiducia, Castelvecchi
Aresu Alessandro, La Cina ha vinto….
Punti cardinali
"Frequencies of Deceit: How Global Propaganda Wars Shaped the Middle East" di Margaret Peacock (Oxford University Press, 2025)
Il volume Frequencies of Deceit: How Global Propaganda Wars Shaped the Middle East, pubblicato nel 2025 da Oxford University Press e scritto da Margaret Peacock, affronta in modo sistematico il ruolo della propaganda internazionale nella costruzione delle percezioni e delle dinamiche politiche del Medio Oriente durante la Guerra fredda. L’autrice adotta un approccio storico e mediologico, basato sull’analisi di fonti d’archivio, materiali audiovisivi e documenti diplomatici, per mostrare come Stati Uniti e Unione Sovietica abbiano utilizzato le tecnologie della comunicazione di massa – radio, televisione, stampa – come strumenti di influenza e di conflitto simbolico. L’obiettivo non è semplicemente ricostruire le campagne propagandistiche, ma comprendere come esse abbiano contribuito a plasmare l’immaginario politico delle popolazioni locali, incidendo sulla legittimazione dei regimi, sui rapporti di forza interni e sulla percezione stessa di concetti come libertà, modernità, socialismo o islamismo. L’impostazione complessiva del libro è dunque quella di una storia incrociata della comunicazione e della politica internazionale, dove la propaganda è analizzata non come contorno, ma come elemento strutturale della geopolitica regionale e globale.
"The YouTube Apparatus" di Kevin Munger
Il libro di Kevin Munger, The YouTube Apparatus, pubblicato da Cambridge University Press nel 2024, si propone come un contributo teorico ed empirico alla comprensione del ruolo politico di YouTube. L’autore parte dalla constatazione che la ricerca accademica sui social media non abbia ancora elaborato un quadro coerente, essendo stata spesso reattiva a eventi contingenti e influenzata da metafore potenti ma non sempre supportate dai dati. YouTube, pur essendo la piattaforma di condivisione video più importante al mondo e uno dei luoghi centrali della comunicazione politica contemporanea, è stato relativamente trascurato dagli studi, a vantaggio di Twitter o Facebook. Munger intende colmare questo vuoto elaborando un modello interpretativo ispirato alla metafora economica della domanda e dell’offerta, applicata non al mercato dei beni materiali ma al sistema della produzione e del consumo di contenuti politici. L’idea di fondo è che gli utenti non siano semplici spettatori, e i creatori non siano autori sovrani: entrambi sono ingranaggi di un apparato che funziona grazie a metriche visibili e algoritmi di raccomandazione, in un ciclo continuo in cui la domanda crea la propria offerta e viceversa.
"A Nation Fermented. Beer, Bavaria, and the Making of Modern Germany" di Robert Shea Terrell
Il volume di Robert Shea Terrell si apre con una premessa metodologica che chiarisce l’originalità dell’approccio: raccontare la storia della Germania moderna attraverso la birra, in particolare quella bavarese. Non si tratta di una storia del gusto, né di una ricostruzione aneddotica legata a feste popolari, bensì di un’analisi di lungo periodo che utilizza la birra come lente interpretativa per osservare il modo in cui si è costruita l’identità nazionale. L’autore evidenzia come la Baviera, spesso percepita come regione periferica o folkloristica, sia stata invece un laboratorio decisivo per l’elaborazione di modelli legislativi, fiscali e culturali che hanno avuto risonanza ben oltre i confini locali. La birra, nella sua apparente banalità, diventa quindi un “bene rivelatore”: seguendo le sue vicende si possono cogliere i conflitti tra centro e periferia, tra tradizione e modernizzazione, tra economia regionale e mercato globale. L’impostazione del libro è cronologica ma intrecciata a un’analisi tematica, capace di mostrare come i diversi momenti storici abbiano rielaborato la birra bavarese attribuendole significati differenti: da simbolo di resistenza culturale a bandiera di identità nazionale, da strumento di consenso politico a marchio di qualità da difendere sui mercati europei e internazionali. In tal senso, l’opera non è una monografia su un prodotto, ma un’indagine su come beni culturali materiali possano diventare strumenti per costruire narrazioni collettive e legittimazioni politiche.