Il prossimo primo dicembre alle ore 16.00, Stroncature ospita il seminario “Il Brasile torna nel mondo: le prospettive del grande Paese nel contesto continentale e internazionale” con Roberto Panzarani, Roberto Menotti e Fabio Porta. Per partecipare è necessario registrarsi.
Si sono appena concluse le elezioni in Brasile con la vittoria di misura del Presidente Lula che come tutti gli osservatori stanno dicendo, avrà il compito difficilissimo di rappacificare e riunificare un Paese ancora molto diviso.
Sul fronte internazionale Lula ha le idee chiare, come ha fatto sapere già dal suo discorso dopo la vittoria: "il Brasile è tornato, il Brasile è troppo grande per essere relegato a questo triste ruolo di paria nel mondo". C’è il grande problema della deforestazione amazzonica avviata da Bolsonaro e proprio sull'ambiente gli occhi del mondo guardano ai risultati che arriveranno; Lula lo sa bene e su questo fronte vuole creare un'alleanza con altri paesi emergenti per la difesa delle foreste, con risorse provenienti dai paesi ricchi e un'ampia cooperazione internazionale.
"Il Brasile è pronto a riprendere il suo ruolo di primo piano nella lotta alla crisi climatica, proteggendo tutti i nostri biomi, in particolare la foresta pluviale amazzonica" ha detto riferendosi alla possibilità di ospitare nel 2025 la conferenza sul clima COP30 in Brasile.
L’accento sulla questione ambientale, enfatizzato nel primo discorso del Presidente appena eletto, colloca Lula più in sintonia con la “nuova sinistra sudamericana” del cileno Boric e del colombiano Petro che con altri governi latinoamericani ancora segnati dal tradizionale modello economico di stampo estrattivista. Per le dimensioni del Paese e la forza carismatica del suo leader, il Brasile tornerà ad assumere senza dubbio un protagonismo continentale che non potrà che dare stabilità alla regione. Un’altra “partita” importante sarà quella del BRICS (l’alleanza tra Brasile Russia India Cina e Sudafrica), nato all’epoca del primo governo Lula e destinato ad avere un importante ruolo su uno scenario internazionale sempre più fragile e frammentato.
Fabio Porta nasce a Caltagirone, in Sicilia, dove finisce i suoi studi prima di trasferirsi a Roma. Si laurea in Sociologia e inizia a lavorare nella UIL, Unione Italiana del Lavoro. Si specializza in Educazione degli adulti all'Universitá di Firenze. Dirige a Roma la scuola di formazione politica del Centro culturale "Walter Tobagi". Si trasferisce in Brasile nel 1995 per coordinare un progetto di cooperazione internazionale; diviene quindi il Presidente dell’istituto di Patronato ITAL-UIL in Brasile. Nel 2008 viene eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati con il Partito Democratico nella ripartizione America Meridionale della Circoscrizione Estero. Rieletto nel 2013, nel 2022 conquista il seggio senatoriale del Sudamerica dopo quasi quattro anni di ricorso per brogli elettorali. Nelle elezioni del settembre scorso è stato eletto per la terza volta deputato. E’ membro della Commissione Affari Esteri della Camera. Presidente dell'Associazione di Amicizia Italia-Brasile e dell'Istituto per la cooperazione con i Paesi Esteri; Vice Presidente dell'associazione "Focus Europe".