Sono passati poco più di cinque mesi dalla quotazione di Didi, la Uber cinese, alla Borsa di New York per 4,4 miliardi di dollari, vale a dire l’offerta pubblica di acquisto più alta dopo quella di Alibaba (21,8 miliardi di dollari) nel 2014. Qualche giorno fa infatti, la compagnia cinese ha ceduto alle pressioni del governo cinese e ha lasciato gli Stati Uniti per quotarsi alla borsa di Hong Kong. Il caso è eclatante e consente di fare una serie di considerazioni sul rapporto tra politica ed economica in Cina.
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