La recente analisi di Capital Economics, un'istituzione con sede a Londra, propone una visione suggestiva sullo stato dell'economia mondiale nel 2024. Contrariamente alla convinzione passata che l'integrazione economica avrebbe promosso la prosperità a lungo termine, ora essa è vista come fonte di rischio e insicurezza. La politica ha assunto un ruolo più rilevante, influenzando fortemente l'economia globale, in particolare nelle relazioni tese tra Stati Uniti e Cina.
"Disegnare l'Italia" di Federico BUTERA
Lo scorso 4 dicembre Stroncature nella rubrica “Viaggi nell’innovazione” diretta da Roberto Panzarani, ha ospitato la presentazione dell’opera “Disegnare l’Italia” di Federico Butera.
Lunga vita alla globalizzazione
La recente ricerca del Fondo Monetario Internazionale (FMI), guidata da Serhan Cevik e intitolata "Long Live Globalization", ha ravvivato il dibattito sulla globalizzazione, una tematica spesso considerata in declino o addirittura "morta". Contrariamente alle opinioni diffuse, lo studio del FMI presenta un'analisi che smentisce l'idea di un ritiro strutturale della globalizzazione. Secondo il rapporto, nonostante le sfide poste dalla pandemia di COVID-19 e i timori di una crescente frammentazione geopolitica e protezionismo, il commercio internazionale, in termini percentuali rispetto al PIL, ha mostrato una notevole resilienza e ripresa. Questa scoperta è significativa poiché suggerisce che, nonostante la tendenza verso l'onshoring e il re-shoring e nonostante le politiche commerciali che sembrano favorire una maggiore autosufficienza nazionale, il commercio continua a essere un elemento fondamentale dell'economia globale.
“L' Italia nell'Unione Europea. Tra europeismo retorico e dispotismo «illuminato»” di Stefano D'Andrea
Il prossimo 16 gennaio alle ore 16, Stroncature ospiterà la presentazione del libro “L' Italia nell'Unione Europea. Tra europeismo retorico e dispotismo «illuminato»” di Stefano D'Andrea (Rubbettino 2023). L'autore descrive l'integrazione europea come una rivoluzione che ha trasferito il potere decisionale dai Parlamenti ai tecnici, influenzando il diritto al lavoro. In Italia, ciò ha comportato la necessità di una politica di alta disoccupazione, in contrasto con il principio di piena occupazione. Queste scelte sono state fatte sotto un 'despotismo illuminato', dove il diritto dell'UE ha prevalso su quello nazionale, con effetti negativi sull'economia e una lunga fase di alta disoccupazione. Il supporto popolare a queste politiche è stato spesso dettato più da un europeismo retorico che da una reale considerazione degli interessi sacrificati, in particolare nel Mezzogiorno. Le conseguenze economiche per l'Italia sono state molto gravi. Con l’autore dialogano Edoardo Chiti e Salvatore D'Acunto. Per partecipare è necessario registrarsi.