Il collasso dell'ordine economico mondiale?
Il 2 aprile 2025 gli Stati Uniti, sotto la presidenza di Donald Trump, hanno imposto nuove e vaste tariffe protezionistiche. In particolare, l’amministrazione Trump ha annunciato dazi generalizzati del 10% su tutte le importazioni (con punte del 60% per i beni provenienti dalla Cina). Si tratta di misure senza precedenti in tempi recenti, estese indiscriminatamente a paesi alleati e rivali – “non è solo America First, è America Alone”. Questa svolta unilaterale ha destato allarme perché ricorda due celebri precedenti storici: il Tariff Act del 1930 (meglio noto come Smoot-Hawley) negli Stati Uniti, e la Conferenza economica imperiale di Ottawa del 1932, in cui il Regno Unito inaugurò un sistema di preferenze commerciali imperiali nel Commonwealth. In entrambi i casi, una potenza egemone – gli USA nel 1930, l’Impero britannico nel 1932 – rinunciò alla tradizionale apertura commerciale, imboccando la via del protezionismo. Questi esempi storici suggeriscono che gli ordini economici internazionali tendono a disgregarsi non tanto per attacchi esterni, quanto piuttosto quando la potenza egemone centrale abdica al suo ruolo di garante dell’apertura e della stabilità del sistema.
Chi ha derubato chi? Economia americana, tariffe e globalizzazione
Come è possibile che la potenza cartine del sistema economico internazionale, con il migliore sistema finanziario al mondo, la valuta più forte, l’economia più competitiva del pianeta e le più grandi aziende in circolazione sia stata derubata da partner commerciali meno ricchi, che crescono meno e che un giorno sì, l’altro pure, si fasciano la testa perchè affetti da bassa competitività? Proviamo a fare qualche ragionamento.
"Controvento. La vera storia di Bettino Craxi" di Fabio Martini
Lo scorso 26 marzo, Stroncature ha ospitato la presentazione del libro "Controvento. La vera storia di Bettino Craxi" di Fabio Martini (Rubbettino, 2025).
Schumpeter
È una pubblicazione di Stroncature che si occupa delle frontiere della tecnologia, dell’intelligenza artificiale e della sostenibilità.
Synthetic data generation: generare dati realistici per l’addestramento di modelli AI
I dati sono il carburante dell’intelligenza artificiale, ma raccogliere quantità sufficienti di informazioni di qualità pone spesso problemi di costo, tempo e privacy. In questo contesto si sta affermando la generazione di dati sintetici, ossia la creazione artificiale di dataset realistici mediante modelli generativi di AI, da utilizzare per l’addestramento e il testing di altri modelli. L’idea generale è semplice: invece di fare completo affidamento su dati raccolti dal mondo reale (che potrebbero essere scarsi o protetti), si usa l’IA per simulare nuovi dati che riproducano le caratteristiche statistiche di quelli reali, senza però rappresentare alcun individuo o caso specifico esistente. Questo quadro concettuale si sta rivelando sempre più importante man mano che cresce la domanda di dati diversificati per addestrare modelli robusti, e al contempo aumentano le restrizioni sul trattamento dei dati personali.