Report: Il “decoupling” tra Stati Uniti e Cina
Il progressivo “decoupling” tra Stati Uniti e Cina – ossia il parziale sganciamento delle due maggiori economie mondiali – ha preso forma a partire dalla guerra commerciale lanciata dall’amministrazione Trump nel 2018 e si è esteso negli anni successivi ai campi tecnologico, finanziario e strategico. Fin dall’inizio, Washington ha giustificato le misure restrittive con motivi di sicurezza nazionale e di riequilibrio commerciale, accusando Pechino di pratiche sleali (furto di proprietà intellettuale, sussidi industriali, trasferimenti forzati di tecnologia). Pechino ha risposto irrigidendo la propria postura, convinta di trovarsi in una competizione esistenziale per la supremazia economica e tecnologica. Ne è emerso uno sforzo bilaterale di ridefinizione dei legami economici, che a distanza di anni sta ristrutturando le catene del valore globali e imponendo scelte difficili a Paesi terzi, Unione Europea in primis. Di seguito analizziamo questo processo in chiave evolutiva e sistemica, fino alle implicazioni più recenti (aggiornate al 10 aprile 2025), con particolare attenzione agli effetti sulla Cina, sugli Stati Uniti e sull’Europa (Francia, Germania, Italia). Il linguaggio adottato è tecnico-economico ma volutamente chiaro e accessibile, per descrivere in forma narrativa e coesa un fenomeno complesso e in rapida evoluzione.