Paul Kennedy, nel suo libro The Rise and Fall of the Great Powers (1987), sostiene che la prosperità e il declino delle grandi potenze siano strettamente legati alla loro capacità economica di sostenere le spese militari. Egli afferma che "una grande potenza può mantenere il suo status solo se la sua base economica è in grado di supportare le sue ambizioni militari; quando le spese militari eccedono le risorse economiche disponibili, il declino diventa inevitabile". Per estensione si può dire che gli imperi prosperano quando riescono ad attrarre risorse dalla periferia verso il centro e collassano quando il flusso si inverte, quando cioè le risorse che vanno verso la periferia sono maggiori di quelle che vanno verso il centro. Questo principio può essere utile per analizza il sistema dell’ordine americano non in modo statico, ma come un flusso che integra aspetti e domini diversi. Il meccanismo su cui si fonda questa egemonia non è lineare, ma circolare: le risorse globali affluiscono agli Stati Uniti, vengono trasformate attraverso spesa pubblica, innovazione e potere strategico, e reimmesse nel sistema internazionale sotto forma di stabilità, tecnologia, difesa e governance. Il testo che segue è una analisi dettagliata e approfondita di questi processi.