L’ordine multilaterale costruito dopo la Seconda guerra mondiale – incarnato da organizzazioni come le Nazioni Unite, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario, nonché da entità sovranazionali regionali come l’Unione Europea – si trova oggi ad un bivio. Da un lato, la crescente complessità delle sfide globali (cambiamento climatico, pandemie, rivoluzione digitale, gestione dei flussi migratori) richiede più che mai soluzioni collettive: nessun paese, per potente che sia, può affrontare da solo problemi interdipendenti su scala planetaria. Dall’altro lato, però, assistiamo a un’ondata di nazionalismo e competizione geopolitica che sta mettendo a dura prova gli organismi multilaterali tradizionali, spesso paralizzandone l’azione.
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