L’idea del metaverso sta diventando sempre virale con, per fare solo qualche esempio, Adidas, Nike e Boeing che si lanciano nella partita. Mentre altri capitoli si aprono. Per dire, Decentraland è una piattaforma basata sul metaverso in cui è possibile comprare terreni virtuali e sta collaborando con UNXD, un marketplace di lusso costruito sulla blockchain Polygon, per organizzare il prossimo marzo una quattro giorni dedicata alla moda, con sfilate ed esperienze immersive in 3D. O ancora, Ralph Lauren sfrutterà la piattaforma di Roblox e i suoi 47 milioni di utenti per esordire nel metaverso. L’esperienza virtuale si svolge in un villaggio alpino, in cui è possibile ammirare capi di abbigliamento invernale in edizione limitata. Il trend, dunque, c’è. Tuttavia resta da capire se questo nuovo passaggio dell’era digitale è un allargamento orizzontale delle possibilità di una tecnologia esistente o un salto verticale verso un tipo diverso di tecnologia. Proviamo a fare qualche ragionamento.
Geopolitica del declino cinese
Lo scorso 29 dicembre Stroncature ha ospitato un dibattito con Roberto Menotti e Nunzio Mastrolia sulle conseguenze geopolitiche del declino cinese.
"I servizi per il lavoro. L'anno che verrà" di Pier Giovanni Bresciani
Lo scorso 29 dicembre, Stroncature ha ospitato il secondo incontro della nuova rubrica diretta dal prof. Pier Giovanni Bresciani dal titolo “Il labirinto del lavoro. Competenze, occupabilità, servizi per l’impiego”, che si propone come “un laboratorio per sopravvivere e per innovare nel tempo della pandemia”. Il laboratorio si svolgerà a cadenza regolare nel tempo e varierà nella modalità di svolgimento: dalla conferenza al seminario di discussione, dalla presentazione esperienze emblematiche, al commento di un volume o di un report di indagine, al commento di un film sui temi indicati. Il titolo del secondo incontro è “I servizi per il lavoro. L’anno che verrà” e con il direttore della rubrica dialogano Tiziano Barone, Giovanni Cozza, Maurizio Mirri, Andrea Panzavolta, Stefano Raia.
"Storytelling digitale" di Simone Arcagni
Il prossimo 10 gennaio, Stroncature ospita la presentazione di “Storytelling digitale. Le nuove produzioni 4.0” di Simone Arcagni (Luiss University Press, 2021). Con l’autore dialogano Manuela Cacciamani e Riccardo Milanese. Per partecipare è necessario registrarsi.
"Una pianta non è un'isola" di Paolo Bonfante
Il prossimo 11 gennaio alle ore 18:00, Stroncature ospita la presentazione di “Una pinta non è un’isola. Alla scoperta di un mondo invisibile” di Paola Bonfante (il Mulino, 2021). Con l’autrice dialogano Pietro Spano e Caterina Visco. Per partecipare è necessario registrarsi.
"L' eutanasia della democrazia" di Giuseppe Benedetto
Il prossimo 13 gennaio alle ore 18:00, Stroncature ospita la presentazione di “L'eutanasia della democrazia. Il colpo di Mani pulite” (Rubbettino, 2021). Con l’autore dialoga Andrea Davola. Modera Nunzio Mastrolia. Per partecipare è necessario registrarsi.
Dalla società fordista alla società digitale
Una grossa parte dei mali (sociali, economici e politici), di cui sono affetti i paesi occidentali, è dovuta al fatto che le nostre società si sono divise in due. Una piccola parte di esse è riuscita a compiere il passaggio da una società fordista a una società digitale, dove a contare sarà la capacità di combinare creatività e intelligenza artificiale. Al contrario, la maggioranza della società continua a vivere in quel mondo fordista senza avere gli strumenti e le conoscenze per poter fare il salto dal vecchio mondo al nuovo mondo. Di qui l'angoscia e la paura con cui le masse occidentali guardano al futuro. La causa di tale frattura è dovuta al mancato ammodernamento dello Stato Sociale (che è lo strumento istituzionale necessario a portare avanti chi è rimasto indietro) e quindi alla mancata garanzia dei diritti sociali funzionali alla nuova era digitale. Nasce di qui la necessità di immaginare modi nuovi per far sì che la maggioranza dei cittadini acquisisca gli strumenti e le conoscenze per poter vivere e lavorare nella nuova era digitale che è alle porte, perché non vi può essere prosperità là dove i più stanno male.