L’intenzione di oggi era di parlare di un libro molto particolare che stabilisce una relazione tra la pena e lo sviluppo della civiltà (se ne parlerà comunque domani). Tuttavia l’ assegnazione del premio Nobel a Daron Acemoglu, James A. Robinsone e Simon Johnson ha la priorità.
Da queste parti, alla notizia del Nobel agli autori di Perchè le nazioni falliscono?si è gioito. Però con un pò di nostalgia. Perchè i neo vincitori del Nobel danno alla tesi del primato delle istituzioni una dimostrazione geografica (Nogales per tutti) a cui Luciano Pellicani (chi scrive gli mostrò fisicamente la prima edizioni in inglese del loro libro fresca di Amazon) aveva dato una dimostrazione storica circa tre decenni prima, con la Genesi del capitalismo e le origini della modernità. Per semplificare: è lo Stato di diritto, quale strumento per garantire il più ampio sviluppo delle libertà al più ampio numero possibile di persone per quanto più tempo possibile, la struttura vera (si capovolga Marx che aveva capovolto Hegel) che consente lo sviluppo dell’infrastruttura economica.
Ma va bene così, l’importante è che l’idea sia passata. Resterebbe da spiegare perchè paesi che avevano sperimentato la libertà poi si sono tuffati allegramente nella tirannide, ma questo è un altro discorso e chi scrive ci ha provato qui (Dalla società aperta alla società chiusa). Detto ciò, una domanda sia concesso porla (per quel tanto che vale scrivere e pubblicare in italiano): se lo sviluppo economico è la variabile dipendente di un dato assetto politico e giuridico, che c’azzecca il premio Nobel per l’Economia? Ovviamente nulla. Per questo motivo, Stroncature chiede con forza (ma senza esagerare) l’istituzione di un premio Nobel alla Scienza politica e a quella giuridica.
Di seguito il video di quando Acemoglu è stato ospite di Stroncature
La strettoia. Come le nazioni possono essere libere
Il 17 febbraio 2021 Stroncature ha ospita la presentazione dell’ultimo libro di Daron Acemoglu. Insieme all’autore dialogano Andrea Colli (Università Bocconi), Amedeo Lepore (Università Luigi Vanvitelli), Vincenzo Pascale (Stroncature/Long Island University). Traduttore Antonio Buonocore.