Il nuovo medioevo o il potere distribuito

Per comprendere i cambiamenti in corso nel sistema internazionale, può essere utile adottare come chiave di lettura il modo in cui il potere a livello globale. Il potere politico non è distribuito in modo stabile o permanente, ma si riorganizza nel tempo secondo modalità diverse, si può anzi espandere o contrarre, come una fisarmonica In certi periodi, esso si concentra in forme centralizzate, capaci di garantire ordine, prevedibilità e sicurezza su ampi spazi. In altri momenti, invece, il centro perde forza e si afferma una configurazione policentrica, in cui la capacità di produrre beni pubblici, la sicurezza in primo luogo, si frammenta su più livelli, attori e territori. L’attuale fase storica sembra rientrare in questa seconda tipologia. Gli Stati Uniti, che per decenni hanno svolto il ruolo di potenza centrale e garante globale della sicurezza, mostrano crescenti esitazioni nel mantenere questo compito. Tale incertezza spinge attori regionali, sub-statali e privati a dotarsi di strumenti propri per difendere i propri interessi, in modo analogo a quanto avvenne dopo il declino dell’Impero romano, quando cittadini e comunità locali dovettero fare da sè per difendersi. In questo quadro, non si può più parlare di un ordine internazionale unitario, ma di una pluralità di ordini che coesistono e si sovrappongono.