Sin dai primi giorni successivi all’attacco, si è sostenuta una tesi e cioè che non vi fosse un coinvolgimento diretto delle potenze regionali (Iran) e che la brutalità dell’attacco del 7 ottobre fosse quella di creare le condizione per imporre ai paesi della regione di intervenire contro Israele rompendo quel clima di normalizzazione che si andava profilando nella regione, con una serie di aperture tra Teheran e Washington e una possibile normalizzazione delle relazioni tra Arabia Saudita e Israele. Questo sconvolgimento avviene in un momento in cui gli stati del Golfo speravano in una de-escalation nella regione per concentrarsi su piani ambiziosi di diversificazione economica.
Congetture e confutazioni

È capitato più di una volta su Stroncature di organizzare degli incontri dove a dialogavano studiosi e accademici che provenivano sia dalle scienze della natura che dalle scienze della società. E più di una volta è capitato che qualcuno si irritasse quando si pronunciava il nome di Popper o ci si soffermava sul suo metodo scientifico. La reazione è sempre la stessa: quel Popper vive sulla luna. Nessuno scienziato, è questa l’argomentazione, sta là a cercare di falsificare la propria teoria. Ed è ascoltando questo tipo di argomentazioni che piano piano una domanda si è fatta strada: ma gli scienziati studiano la filosofia della scienza?
"I miei eroi. Un amore testardo e duraturo" di Pierluigi Battista

Il prossimo 16 novembre alle ore 18 e 30, Stroncature ospita la presentazione di “I miei eroi. Un amore testardo e duraturo. Hannah Arendt, Albert Camus, George Orwell” di Pierluigi Battista (La nave di Teseo, 2023). Con l’autore dialogano David Carretta e Fabio Martini. Modera Antonluca Cuoco. per partecipare è necessario registrarsi.