Il ritorno della piazza: fisicità dell’indignazione
Negli ultimi anni abbiamo assistito, in molte parti del mondo, a un ritorno imponente della piazza quale luogo di espressione politica. Scioperi generali, manifestazioni di massa, occupazioni di piazze centrali e lunghe marce di protesta hanno scandito l’agenda pubblica dal Sud America all’Europa, dall’Asia al Nord Africa. Questo fenomeno colpisce per la sua dimensione trasversale: riguarda contesti democratici e autoritari, economie avanzate ed emergenti. Dopo un periodo in cui si era pensato che la mobilitazione online potesse sostituire quella fisica, l’indignazione popolare è tornata ad avere una forte componente di fisicità: corpi nelle strade, folle radunate di fronte ai palazzi del potere, presidi permanenti. La piazza intesa sia come luogo reale sia come simbolo – della protesta, della sovranità popolare che si manifesta direttamente – è tornata protagonista, segnalando sia vitalità democratica sia crisi di fiducia verso le forme tradizionali di rappresentanza.
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