Il ruolo dell’errore e della revisione nel progresso scientifico
Che ruolo occupa l’errore nella scienza? È soltanto un ostacolo da evitare, un inciampo che rallenta il cammino verso la verità, oppure costituisce una parte integrante e ineliminabile del metodo scientifico stesso? La concezione comune tende a immaginare la scienza come una progressione ordinata, un percorso lineare che accumula dati e deduzioni fino a produrre conoscenze certe. Ma la testimonianza degli scienziati mostra una realtà ben diversa: la ricerca avanza attraverso tentativi, fallimenti e continue revisioni. In ogni fase, l’errore obbliga a fermarsi, a riconsiderare ipotesi, a correggere strumenti concettuali. Non si tratta di deviazioni accidentali, bensì di momenti strutturali che rendono possibile il progresso. È allora legittimo chiedersi: senza l’errore, la scienza avrebbe ancora la capacità di rinnovarsi? E non è proprio la trasformazione dell’errore in conoscenza il tratto distintivo del metodo scientifico rispetto ad altre forme di elaborazione intellettuale?