Nei sistemi complessi il fattore tempo gioca un ruolo cruciale e spesso controintuitivo. Un elemento caratteristico è la presenza di lag temporali: intervalli di ritardo tra una causa e il suo effetto all’interno del sistema. A differenza dei sistemi lineari dove la risposta è immediata, nei sistemi complessi molte dinamiche sono soggette a ritardi significativi. Ad esempio, un ecosistema ambientale può reagire lentamente alle alterazioni: l’immissione di CO₂ oggi potrebbe produrre effetti climatici marcati solo dopo decenni. In termini generali, quando τ (tau) è diverso da zero, i componenti del sistema non rispondono istantaneamente ai cambiamenti reciproci, bensì solo dopo un certo ritardo. Ciò significa che il sistema può accumulare tensioni o squilibri latenti che divengono visibili soltanto in seguito, rendendo più difficile per gli attori collegare cause ed effetti. Un esempio evidente di lag temporale è il cambiamento climatico: le emissioni di CO₂ prodotte oggi non hanno effetti immediati sul clima globale, ma si accumulano nell’atmosfera e negli oceani producendo conseguenze (come l’innalzamento del livello del mare o l’acidificazione degli oceani) a distanza di decenni. Questo ritardo tra causa e effetto rende difficile percepire l’urgenza del problema e contribuisce all’inazione politica.