L'annuncio di Donald Trump riguardante la possibilità di non fornire supporto militare USA in caso di attacco russo a un membro della NATO ha riacceso il dibattito sull'opportunità che l'Europa possieda armi nucleari proprie per la deterrenza. Questa prospettiva si scontra però con il quadro legale internazionale che, attraverso trattati come il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (NPT) del 1968 e il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) del 2017, vieta esplicitamente la diffusione di armi nucleari e impone severi vincoli alla loro condivisione. Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo, già nel 1957 con la fondazione dell'Euratom, avevano mostrato un interesse verso una capacità nucleare condivisa, ma le dinamiche politiche e le scelte unilaterali di alcuni stati hanno cambiato gli esiti di quelle intenzioni iniziali.
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