Le elezioni federali anticipate del 23 febbraio 2025 rappresentano uno degli eventi politici più rilevanti nella storia recente della Germania e dell’Europa. Convocate a seguito della crisi politica che ha portato alla dissoluzione della coalizione “semaforo” (SPD, Verdi e FDP), queste elezioni si sono svolte in un contesto di profonda incertezza economica, sociale e geopolitica. La Germania, tradizionalmente percepita come un pilastro di stabilità nell’Unione Europea, si è trovata di fronte a una campagna elettorale caratterizzata da forti tensioni interne, dalla polarizzazione ideologica e da un elettorato sempre più frammentato. L’importanza del voto non si limita alla dimensione nazionale: l’andamento politico tedesco ha conseguenze dirette sulla governance dell’Unione Europea, sugli equilibri transatlantici e sulla risposta occidentale alle sfide globali, in particolare la guerra in Ucraina e le relazioni con gli Stati Uniti sotto la nuova amministrazione Trump.
Ciò che rende queste elezioni particolarmente significative è il profondo cambiamento nella struttura del voto e nella rappresentanza parlamentare. Il forte arretramento della SPD, storicamente uno dei pilastri della democrazia tedesca, e l’avanzata senza precedenti dell’AfD segnano una cesura nella storia della Repubblica Federale. Per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, un partito di estrema destra diventa la principale forza di opposizione nel Bundestag, riflettendo un cambiamento profondo nel tessuto elettorale, soprattutto nelle regioni dell’ex Germania Est. Allo stesso tempo, l’erosione dei partiti tradizionali, la crescente polarizzazione tra città e campagne e la crisi del consenso per le forze di centro evidenziano una trasformazione del sistema politico che avvicina la Germania a dinamiche viste in altri paesi europei. L’esito del voto non solo ridefinisce la mappa del potere a Berlino, ma pone interrogativi fondamentali sulla stabilità del modello politico tedesco e sulla capacità delle forze democratiche di contenere l’ascesa di movimenti populisti e antisistema.