"Inadvertent Expansion: How Peripheral Agents Shape World Politics" di Nicholas D. Anderson
Quello di Nicholas D. Anderson, Inadvertent Expansion: How Peripheral Agents Shape World Politics, Cornell University Press, 2024, è uno studio di teoria e storia delle relazioni internazionali che indaga perché e come gli Stati si espandono territorialmente in assenza di un piano deliberato dei vertici politici. Il volume definisce con precisione l’oggetto d’analisi, circoscrivendolo alle acquisizioni coercitive di territorio destinate a essere permanenti, e propone una spiegazione unitaria per episodi che attraversano due secoli, aree regionali diverse e regimi politici differenti. L’impianto combina una teoria causale, un dataset originale sulle espansioni dal 1816 al 2014 e una serie di confronti storico-comparati costruiti per isolare i meccanismi chiave e testarne la generalizzabilità. La finalità non è giustificare l’impero, ma comprendere quando l’azione alla frontiera prevale sulle intenzioni del centro e quali condizioni istituzionali, tecnologiche e strategiche lo rendono possibile. L’autore chiarisce inoltre che la nozione di espansione qui adottata non include gli scambi consensuali di confine, ma si riferisce alla conquista armata o all’annessione politica. La struttura segue un’Introduzione teorica, un capitolo quantitativo, cinque capitoli di casi su Stati Uniti, Russia, Francia, Giappone, Italia e Germania, e una conclusione sulle implicazioni teoriche e contemporanee. Il libro mostra infine che il fenomeno ha un carattere ricorrente nella storia delle grandi potenze, ma che le sue opportunità variano nel tempo in funzione del controllo centrale e del rischio geopolitico percepito. Questa cornice consente di leggere episodi lontani e diversi come manifestazioni di un medesimo processo.