Il Parlamento Europeo ha ratificato un'intesa con il Consiglio dell'UE riguardante la prima legislazione globale che norma l'utilizzo e lo sviluppo delle tecnologie emergenti, compresa l'intelligenza artificiale (IA). Brando Benifei (PD), relatore per il Parlamento Europeo sull'Atto sull'IA dell'UE, ha definito questa legge come orientata a ridurre i rischi e massimizzare le opportunità, contrastare la discriminazione, incrementare la trasparenza e integrare i valori democratici di libertà ed eguaglianza nello sviluppo dell'IA, promuovendo nel contempo innovazione e competitività. La legge, che ha ottenuto l'approvazione con 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni in seduta plenaria, è ora in attesa dell'approvazione definitiva dal Consiglio dell'UE, prevista senza ostacoli significativi dopo che è stato superato un punto morto il 2 febbraio tra gli ambasciatori dei 27 Stati membri.
La normativa sull'IA introduce un livello di protezione dell'utente su base orizzontale, articolando una scala di rischio per regolamentare le applicazioni di intelligenza artificiale in quattro categorie: minima, limitata, elevata e inaccettabile. Sistemi a rischio limitato saranno soggetti a semplici requisiti di trasparenza, quali la dichiarazione che il contenuto è stato generato dall'IA. Per quelli ad alto rischio, sarà necessaria una valutazione d'impatto sui diritti fondamentali prima della loro introduzione sul mercato, che includerà l'obbligo di registrazione in una specifica banca dati UE e la presentazione di dati e documentazione tecnica per attestare la conformità del prodotto. La legge classifica al livello inaccettabile — e dunque vieta — sistemi di manipolazione del comportamento cognitivo, la raccolta indiscriminata di immagini facciali da Internet o da videosorveglianza per creare database di riconoscimento facciale, il riconoscimento delle emozioni in ambito lavorativo ed educativo, il 'punteggio sociale' attribuito dai governi, la categorizzazione biometrica per dedurre dati sensibili (credenze politiche, religiose, filosofiche, orientamento sessuale) o convinzioni religiose, e alcune forme di polizia predittiva individuale.
Le violazioni dell'AI Act possono comportare sanzioni significative, con multe che vanno da 7,5 milioni a 35 milioni di euro, a seconda della gravità dell'infrazione e delle dimensioni dell'azienda coinvolta. Questo sottolinea l'importanza per le organizzazioni di comprendere e conformarsi ai requisiti dell'AI Act per evitare potenziali sanzioni finanziarie.
Fonti
Artificial Intelligence Act: MEPs adopt landmark law
AI Act: European Parliament votes on landmark regulation of artificial intelligence
The EU AI Act’s Risk-Based Approach: High-Risk Systems and What They Mean for Users