ITS Academy, innovazione e brevetti: un impatto differenziato
Dati essenziali
– Imprese innovative: a livello nazionale, l’apertura di un ITS è associata a un aumento della quota di imprese innovative di circa 0,08%.
– Differenze territoriali: nel Nord l’effetto è marcato, con più imprese propense a introdurre nuove tecnologie e a investire in ricerca e sviluppo; nel Centro-Sud non si osservano effetti significativi, nonostante la crescita della natalità d’impresa.
– Brevetti: nel complesso nazionale non emerge un impatto rilevante, ma nel Nord l’apertura di un ITS è associata a un incremento di circa il 52% delle concessioni di brevetti. Nel Centro-Sud, invece, l’effetto sui brevetti non risulta significativo.
– Tempistica: gli effetti sui brevetti si manifestano solo dopo alcuni anni dall’apertura degli ITS, riflettendo i tempi lunghi dei processi di innovazione e sviluppo tecnologico.
Oltre a favorire la nascita di nuove imprese, le ITS Academy svolgono un ruolo rilevante nella qualità del tessuto produttivo, incidendo sull’innovazione e sulla capacità di generare brevetti. Lo studio condotto nel progetto Vet4Growth ha analizzato in dettaglio queste dimensioni, prendendo in considerazione due indicatori: la quota di imprese innovative, cioè quelle che introducono nuovi prodotti, processi o servizi, e il numero di brevetti concessi a livello provinciale. I dati raccolti mostrano che, a livello nazionale, l’apertura di un ITS si associa a un aumento della quota di imprese innovative pari a circa 0,08 punti percentuali. Un valore che, se osservato in contesto, segnala un contributo significativo, perché il fenomeno dell’innovazione non si misura tanto nella numerosità quanto nella capacità di innescare effetti a catena all’interno dei sistemi locali, rafforzando la competitività e la resilienza del tessuto produttivo.
La geografia degli effetti sull’innovazione non è uniforme e varia sensibilmente tra Nord e Centro-Sud. Nelle regioni settentrionali, l’apertura di un ITS si accompagna a un incremento tangibile della quota di imprese innovative, che mostrano maggiore propensione a introdurre nuove tecnologie e a investire in ricerca e sviluppo. Questo risultato riflette la capacità dei territori del Nord di assorbire più rapidamente il contributo di istituzioni formative avanzate, grazie alla presenza di filiere produttive consolidate, reti di imprese e poli tecnologici già attivi. Nel Centro-Sud, invece, non si riscontra un effetto statisticamente significativo sull’innovazione, nonostante l’impatto positivo osservato sulla natalità d’impresa. Ciò suggerisce che, in contesti più fragili, gli ITS contribuiscano soprattutto a stimolare la creazione di nuove imprese, senza che queste riescano subito a tradurre le competenze in innovazioni visibili sul mercato.
L’analisi sui brevetti rafforza questo quadro differenziato. A livello nazionale non emerge un impatto medio rilevante dell’apertura degli ITS sul numero di brevetti concessi, ma la scomposizione geografica rivela che nel Nord l’effetto è consistente. In queste aree, la presenza di un ITS è associata a un aumento di circa il 52% dei brevetti registrati, un dato che evidenzia come l’istituzione di percorsi terziari professionalizzanti possa rafforzare la capacità di trasformare le conoscenze in risultati codificati e riconosciuti a livello legale e industriale. Nel Centro-Sud, invece, l’effetto sugli output brevettuali non risulta significativo. La diversa risposta territoriale conferma che il legame tra formazione e innovazione è mediato dalla densità delle reti locali e dalla disponibilità di infrastrutture tecnologiche, che sono più diffuse nelle regioni settentrionali.
Un aspetto importante da sottolineare riguarda i tempi di maturazione degli effetti innovativi. L’aumento dei brevetti, infatti, non si manifesta immediatamente, ma diventa evidente a distanza di alcuni anni dall’apertura degli ITS. Questo andamento riflette la natura stessa dei processi innovativi, che richiedono investimenti, sperimentazioni e cicli di sviluppo lunghi prima di tradursi in risultati concreti. La formazione di giovani qualificati, l’inserimento nelle imprese e la successiva trasformazione delle competenze in progetti brevettabili sono fasi che necessitano di tempo. La dinamica temporale osservata nello studio mostra quindi che gli ITS hanno un impatto progressivo, che si consolida nel medio periodo e che contribuisce a rafforzare in modo duraturo le capacità innovative dei territori in cui operano.
Le differenze tra Nord e Centro-Sud mettono in evidenza come gli ITS non operino in un vuoto istituzionale, ma interagiscano con le condizioni preesistenti dei sistemi locali. Dove esistono già filiere industriali sviluppate e una forte capacità di adozione della tecnologia, l’apertura degli ITS agisce come moltiplicatore, spostando la composizione delle nuove imprese verso attività più innovative e alimentando la produzione di brevetti. Dove invece queste condizioni sono meno presenti, il contributo degli ITS si concentra sulla riduzione delle barriere di ingresso e sul sostegno alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali, senza generare nell’immediato effetti visibili sull’innovazione codificata. Questo dualismo suggerisce che il ruolo degli ITS sia quello di adattarsi ai contesti, producendo risultati diversi a seconda del grado di maturità dei sistemi territoriali.
Nel complesso, i risultati relativi all’innovazione e ai brevetti mostrano che le ITS Academy non sono solo strumenti per aumentare il numero di imprese, ma istituzioni capaci di orientare la qualità del tessuto produttivo. Nei territori più forti dal punto di vista industriale e tecnologico, contribuiscono a rafforzare la propensione innovativa e a incrementare la produzione di conoscenza brevettata; nelle aree più deboli, pur non incidendo immediatamente sui brevetti, sostengono comunque l’ingresso di nuovi attori economici, creando le premesse per futuri sviluppi. Questo quadro conferma che la valutazione degli ITS non può essere ridotta a un unico indicatore, ma deve tener conto della varietà dei contesti e dei tempi di maturazione degli effetti. L’impatto sulle imprese innovative e sui brevetti costituisce dunque una componente fondamentale del contributo degli ITS allo sviluppo locale e nazionale, che va considerata insieme agli altri risultati per cogliere appieno il loro ruolo di infrastrutture formative e produttive.


