La diplomazia climatica delle monarchie del Golfo
Nel contesto della transizione climatica globale, le monarchie petrolifere del Golfo si sono ritagliate un ruolo centrale e sempre più visibile nella diplomazia ambientale. Stati come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar, per anni percepiti come attori marginali o persino ostruzionisti nei negoziati sul clima, sono oggi protagonisti di vertici, iniziative multilaterali e progetti simbolici legati alla decarbonizzazione. Questo protagonismo è reso possibile da abbondanti risorse finanziarie, visione geopolitica e strumenti tecnologici, ma è accompagnato da un costante scetticismo internazionale: è davvero in atto una trasformazione strutturale o si tratta di un sofisticato esercizio di reputazione e influenza? La COP28 di Dubai, la posizione ambivalente sulle fonti fossili e le dichiarazioni di neutralità carbonica sono solo alcune delle espressioni di questa strategia, in cui diplomazia climatica e interessi petroliferi si intrecciano strettamente.